Nel Bresciano è tempo di fusioni e ridimensionamenti

Nel Bresciano è tempo di fusioni e ridimensionamenti
Dopo le recenti eliminazioni dai play off ci si interroga sul futuro di Lumezzane, Iseo e Leonesse

BRESCIA È agitato il mare della pallacanestro bresciana. Onde lunghe che potrebbero sconvolgere alcuni castelli costruiti sulla battigia. La crisi colpisce anche la palla a spicchi di casa nostra. C’è un dato ufficiale fornito da un sondaggio effettuato da Lega e Fip: 47 società di A, B e C dilettanti sono a rischio sparizione. Vediamo che cosa può accadere nel nostro giardino. SIL LUMEZZANE Un secondo dopo la sconfitta con Forlì in gara-3, il presidente Luca Saleri ha lanciato il suo grido d’allarme. Ha chiesto aiuti, pena il ridimensionamento delle ambizioni o quantomeno del modo di fare basket di vertice. Che poi è la stessa cosa. Le voci di disimpegno erano già circolate l’estate scorsa. A gennaio era stato inizialmente deciso di non tornare sul mercato nonostante l’infortunio di Gori, poi era stato ingaggiato Gugliotta. Ora resta da capire se la famiglia Saleri affronterà nuovi sacrifici economici per restare sui livelli degli anni scorsi («fare le nozze coi fichi secchi nella terza serie del basket non ha senso», ha dichiarato il «giemme» Sergio Bona) o se ci sarà un ridimensionamento. Magari anche di categoria. Un altro dato, questa volta non ufficiale: in serie A Dilettanti ci sarebbero solo 3-4 società in regola con il pagamento degli stipendi. E tra queste la Sil.BANCA NETWORK ISEO A sentire le voci che circolano, sembra la situazione più preoccupante. L’ha ammesso anche il deus ex machina Giacomo Zani la settimana scorsa a Teletutto: «Ringrazio i giocatori per come si stanno impegnando nonostante la nostra società abbia dei problemi». I diritti di B Dilettanti fanno gola a molti. In pole position c’è la vicina Costa Volpino, con la quale secondo i bene informati ci sarebbe un accordo di massima. A Iseo però sono orgogliosi e faranno il possibile per non abbandonare una categoria conquistata e conservata negli anni con grandi sacrifici, ma anche con sapienza cestistica e programmazione lungimirante. Ai diritti sportivi dei sebini sarebbe interessata anche la Ferraboli Salò, per la quale non sarà facile conquistare sul campo l’ex B2 dovendosela vedere con la corazzata Piacenza. Iseo+Salò (che ha un presidente appassionato, competente ed economicamente forte come Davide Apollonio) formerebbero un polo interessante per riportare il basket in città. Già, perché l’idea sarebbe quella di trasferirsi al San Filippo, in un discorso (perché no…) allargabile alla stessa Lumezzane. Sul Sebino e in Valgobbia potrebbero rimanere squadre composte da giovani per disputare campionati inferiori. FEMMINILE Movimenti sono in atto anche in casa Leonesse, eliminate domenica dai play off di A2 femminile. Dopo la fusione con Rezzato della scorsa estate, ce n’è un’altra in fieri. La famiglia Franzoni pare essersi stancata di fare basket e lascerebbe i diritti a Rezzato, pronta a fondersi con Cremona. La prima scelta anche per questo nuovo polo sarebbe il San Filippo, altrimenti emigrerebbe nella città del Torrazzo. Infine Matteo Bonetti, bresciano proprietario della Virtus Brescia, del Borgosatollo di serie D e della Witor’s Cremona di A Dilettanti (salvatasi ai play out) potrebbe fondersi con la Vanoli Soresina di LegA2.

Cristiano Tognoli Giornale di Brescia del 28/04/2009

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