SI E’ SPENTO IL LUME: E’ LA PRIMA SCOSSA DI UN POSSIBILE TERREMOTO?
E’ solo la prima scossa che preavvisa un terribile terremoto? Sono in molti a pensarla così negli ambienti della pallacanestro italiana, a partire dalla serie A sino alla C Dilettanti. La società Sil Italpresse Lumezzane ha gettato la spugna. Niente più campionato di A Dilettanti al PalaFiera nel 2009-2010, grazie tante agli sponsor (Salieri Sil, Italpresse e Sabim) e ai partner… cala la serranda su uno dei club lombardi protagonisti di importanti stagioni nel terzo campionato italiano di basket, il primo per utilizzo di giocatori italiani.
Alla base di tutto che l’impegno economico nel sostenere una situazione di costi lievitati negli ultimi anni e che, stante il periodo di crisi in cui versano parecchie aziende di tutta Italia (per non dire d’Europa e nel mondo), è ora diventato insostenibile. Titolo sportivo in vendita e a Lumezzane si salverà solo il settore giovanile. Dove si giocherà ancora a basket, di alto livello, in provincia è questione che resta sul tavolo… in attesa dei capitali che possano supportarla.
Ma la situazione che si sta vivendo in Valgobbia non è un caso isolato nella penisola. Tra voci, più o meno infondate, di prossime chiusure e rinunce c’è già chi è venuto allo scoperto chiedendo aiuto a imprenditori e realtà economiche del territorio. L’appello lanciato dall’avvocato Andrea Magaddino, presidente di Trapani, ne è un lampante esempio. Da solo il numero uno orogranata non riuscirà più a tenere in vita il Basket Trapani e anche qui il rischio di chiusura si profila alto. “Arrivare alla fine del mese” è un problema che angustia la maggior parte degli italiani, le società sportive non sono da meno. I rumors parlano di problemi anche per alcune franchigie di serie A e LegaDue, senza voler entrare nel merito di fusioni che potrebbero sì salvare alcune realtà ma al contempo farne sparire altre.
A Treviglio la situazione non è rosea ma, se commisurata con altre realtà, si può dire che l’annunciato ridimensionamento non stravolgerà quanto di buono la società è riuscita a costruire negli ultimi anni (con un’impennata di ambizioni nel triennio appena concluso). Se dal campo è mancato il salto di categoria programmato, nella “stanza dei bottoni” la gestione è sempre stata mirata a non compiere il passo più lungo della gamba. Ogni euro impegnato è stato speso, nei modi e nei tempi giusti. Per il futuro verrà misurata l’incidenza della crisi sulle possibilità d’investimento, cercando di coinvolgere sempre più realtà economiche della città e della provincia, e “messe le noci sul tavolo” il gruppo dirigente inizierà a programmare la prossima stagione.
Un estate calda è quella che si profila nel mondo della palla a spicchi. Forse per questa ragione, restando in attesa di comprendere a fondo la reale misura della crisi economica che ha colpito di riflesso la pallacanestro, il Consiglio federale dello scorso fine settimana non si è espresso sulla riforma dei campionati, facendo slittare l’argomento ad una seduta “ad hoc” che si dovrebbe tenere nel mese di giugno. Chiaro segno che anche i vertici Fip hanno il sentore che il panorama cestistico italiano potrà andare incontro a stravoglimenti, ad oggi, non ancora ipotizzabili.
STEFANO RIVOLTELLA
E’ solo la prima scossa che preavvisa un terribile terremoto? Sono in molti a pensarla così negli ambienti della pallacanestro italiana, a partire dalla serie A sino alla C Dilettanti. La società Sil Italpresse Lumezzane ha gettato la spugna. Niente più campionato di A Dilettanti al PalaFiera nel 2009-2010, grazie tante agli sponsor (Salieri Sil, Italpresse e Sabim) e ai partner… cala la serranda su uno dei club lombardi protagonisti di importanti stagioni nel terzo campionato italiano di basket, il primo per utilizzo di giocatori italiani.
Alla base di tutto che l’impegno economico nel sostenere una situazione di costi lievitati negli ultimi anni e che, stante il periodo di crisi in cui versano parecchie aziende di tutta Italia (per non dire d’Europa e nel mondo), è ora diventato insostenibile. Titolo sportivo in vendita e a Lumezzane si salverà solo il settore giovanile. Dove si giocherà ancora a basket, di alto livello, in provincia è questione che resta sul tavolo… in attesa dei capitali che possano supportarla.
Ma la situazione che si sta vivendo in Valgobbia non è un caso isolato nella penisola. Tra voci, più o meno infondate, di prossime chiusure e rinunce c’è già chi è venuto allo scoperto chiedendo aiuto a imprenditori e realtà economiche del territorio. L’appello lanciato dall’avvocato Andrea Magaddino, presidente di Trapani, ne è un lampante esempio. Da solo il numero uno orogranata non riuscirà più a tenere in vita il Basket Trapani e anche qui il rischio di chiusura si profila alto. “Arrivare alla fine del mese” è un problema che angustia la maggior parte degli italiani, le società sportive non sono da meno. I rumors parlano di problemi anche per alcune franchigie di serie A e LegaDue, senza voler entrare nel merito di fusioni che potrebbero sì salvare alcune realtà ma al contempo farne sparire altre.
A Treviglio la situazione non è rosea ma, se commisurata con altre realtà, si può dire che l’annunciato ridimensionamento non stravolgerà quanto di buono la società è riuscita a costruire negli ultimi anni (con un’impennata di ambizioni nel triennio appena concluso). Se dal campo è mancato il salto di categoria programmato, nella “stanza dei bottoni” la gestione è sempre stata mirata a non compiere il passo più lungo della gamba. Ogni euro impegnato è stato speso, nei modi e nei tempi giusti. Per il futuro verrà misurata l’incidenza della crisi sulle possibilità d’investimento, cercando di coinvolgere sempre più realtà economiche della città e della provincia, e “messe le noci sul tavolo” il gruppo dirigente inizierà a programmare la prossima stagione.
Un estate calda è quella che si profila nel mondo della palla a spicchi. Forse per questa ragione, restando in attesa di comprendere a fondo la reale misura della crisi economica che ha colpito di riflesso la pallacanestro, il Consiglio federale dello scorso fine settimana non si è espresso sulla riforma dei campionati, facendo slittare l’argomento ad una seduta “ad hoc” che si dovrebbe tenere nel mese di giugno. Chiaro segno che anche i vertici Fip hanno il sentore che il panorama cestistico italiano potrà andare incontro a stravoglimenti, ad oggi, non ancora ipotizzabili.
STEFANO RIVOLTELLA
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