TIRRENO POWER RIVIERA 71 JESOLOSANDONA’ BK 80
(parziali 12-21, 34-42, 57-61, 71-80)
Tirreno Power: Benedusi 7, Baggioli 8, Ficetti, Mossi 10, Trionfo 15, Gironi 11, Guerci 8, Derraa 5, Patria 7, Bianchini. Allenatore: Alessandro Crotti.
Jesolosandonà Bk: Casagrande 11, Galli 2, Truccolo 17, Volpato 9, Cutolo 15, Cossa 8, Salvador ne, Fanchini 14, Rotondo 4, Toffolo ne. Allenatore: Roberto Russo.
Arbitri: Marco Pisoni di Gorgonzola (MI) e Luigi Gaudino di Nocera Inferiore (SA).
Vado, addio alla serie A dilettanti
Le lacrime di Paolo Patria, abbandonato in panchina dopo la fine della partita, l’amarezza del coach Alessandro Crotti che non trattiene l’emozione: “Questa è stata forse la mia ultima partita da allenatore del Riviera”, il presidente Roberto Drocchi sottolinea che serve la cultura della sconfitta, accettando il verdetto del campo, simboleggiano l’ultima apparizione (per questa stagione) della Tirreno Power Riviera nel campionato di basket di serie A Dilettanti.
I vadesi sono stati sconfitti 71-80 da Jesolosandonà anche in gara 3 (i veneti si erano già aggiudicati 61-67 gara 1 a Quiliano e 75-54 in gara 2 a Jesolo). Con la terza vittoria nella seconda serie dei play-out, Jesolo conquista la salvezza, traguardo sognato e forse neppure scontato a inizio stagione. Con la terza sconfitta il Riviera ritorna, dopo due stagioni, in serie B.
“Dobbiamo fare innanzitutto i complimenti a Jesolosandonà – commenta a fine gara il presidente vadese Roberto Drocchi, con il consueto stile anche nel momento della retrocessione -. Una squadra che ha mostrato di crederci ed ha sfruttato le occasioni. Il 3-0 con cui ha trovato la salvezza è pienamente meritato, così come è meritata la nostra retrocessione, per quanto visto in questi play-out. In sette partite dei due turni abbiamo incassato sei sconfitte e una vittoria”.
Il coach Crotti ha detto che il giocatore forte è quello che cade ed è capace di rialzarsi: “Noi evidentemente non avevamo i giocatori in grado di rialzarsi – risponde Drocchi -. Comunque nei prossimi giorni e nelle prossime settimane la società farà un’analisi di quanto accaduto durante la stagione, analizzeremo gli errori e vedremo come ripartire. Innanzitutto accettando il verdetto del campo”.
L’inchiesta sui presunti favori arbitrali ad alcune squadre toscane potrebbe portare novità durante l’estate, eventualmente anche un ripescaggio? “Credo che in questo momento sia inopportuno parlare di ripescaggio. In B2 siamo stati tre stagioni facendo una bellissima esperienza che ha coinvolto molto anche i tifosi. Abbiamo avuto un buon impatto di pubblico l’anno scorso, al debutto in A Dilettanti. Per quanto riguarda i programmi per l’anno prossimo, prima di tutto faremo i conti con il budget a disposizione, siamo una società sana e concreta, dobbiamo renderci conto della situazione oggettiva. A livello generale sarà una serie B per far giocare e crescere i nostri giovani. Questi ragazzi hanno mostrato in certe occasioni di avere molto più cuore di alcuni pseudoprofessionisti”.
“Difficile fare un commento al momento di retrocedere – interviene il coach Alessandro Crotti -. Faremo comunque le nostre analisi, ma nei prossimi giorni. Quello che è certo è che la retrocessione è una cicatrice perenne che resta per l’allenatore, i giocatori e la società. Questa è stata probabilmente la mia ultima partita con il Riviera, ma se si guarda indietro risalta la malasorte che ci ha accompagnato. Impressionante. Questa è una squadra che può fare un buon basket, c’è mancata la lucidità nei momenti topici, siamo andati a corrente alternata nei play-out, con difficoltà e troppa improvvisazione in campo. Nei play-out abbiamo avuto un andamento altalenante dei giocatori. Sono convinto che tutti abbiamo dato ciò che potevano e alla fine era rimasto troppo poco da spendere. Non è un mese la chiave della stagione: io avevo già perso il sonno con gli infortuni di Calbini. C’era già stato un campanello di allarme con il primo infortunio, che l’aveva fermato per sei giornate. Siamo diventati “Calbini-dipendenti” ed è arrivato il secondo infortunio. E poi anche quello di Pagliari. Con la squadra al completo sarebbe stata tutta un’altra musica. Penso che questo sia un gruppo sano e di qualità. Ma siamo precipitati in un turbine di infortuni e a quel punto siamo stati costretti a “tirare il collo” agli altri giocatori. E nei momenti decisivi abbiamo subito la goccia dell’insicurezza che scava nella roccia. Avevamo tutte le possibilità di salvarci, abbiamo giocato con il cuore, ma siamo sempre andati in difficoltà. Comunque il giocatore forte è quello che cade, ma si rialza”.
Nella gara che ha condannato il Riviera era già stato l’avvio a far tremare i 550 tifosi del palasport di Quiliano. Un solo canestro nei primi due minuti, firmato però dal veneto Casagrande. Il via libera per Jesolo, che ha piazzato ben sette punti di fila (0-7) prima che la serie fosse interrotta da Gironi (su tiro libero, con il primo sbagliato). Ma subito dopo Cutolo piazza la tripla del 1-10 proseguendo poi con i centri del 1-13. Un passivo enorme per il Riviera, che non riesce a reagire altrimenti che con i tre tiri liberi di Mossi. Arriva a metà dell’ottavo minuto il primo canestro su azione del Riviera, con Trionfo (6-15). Benedusi, Baggioli e ancora Trionfo cominciano a mettere palloni per il recupero, ma non basta perché Jesolo, pur senza strafare, mantiene sempre una decina di punti di vantaggio fino a chiudere il primo quarto 12-21 e ad andare all’intervallo sul 34-42.
Al rientro dagli spogliatoi il Riviera comincia a giocare con maggiore determinazione. Guerci e Trionfo fanno infiammare il pubblico, che ricomincia a chiamare i biancorossi alla riscossa. Contemporaneamente continuano gli episodi in cui va sotto accusa un arbitraggio francamente inadeguato, con una gestione che ha scontentato tutti.
Piano piano, però, il Riviera rosicchia il vantaggio accumulato da Jesolo. 21° minuto: Guerci da fuori e la bomba da tre di Trionfo portano i biancorossi al -3 (39-42). I veneti reagiscono con le triple di Fanchini e Cutolo, inframezzate dal centro di Derraa, per il 41-50. Guerci accorcia (43-50), ma sempre Truccolo (miglior realizzatore della partita con 17 punti) tiene alto il vantaggio di Jesolo (43-54). Pensa Mossi ad accorciare a -4 a fine tempo (57-61).
La quarta frazione è forse la più intensa, anche se gli errori si susseguono in rapida successione su entrambi i fronti. La tripla di Mossi e i canestri di Patria portano il Riviera ad un passo dal sogno: a -1 (63-64) i tifosi si infiammano e cercano di dare coraggio ai biancorossi. Ancora Patria (poco prima di essere messo fuori dagli arbitri per il quinto fallo) ribatte al canestro di Volpato (65-66), ma poi arrivano Casagrande e Truccolo a riportare Jesolo sul 67-74. il finale vede i veneti impegnati a mantenere il vantaggio, fino alla sirena che consegna loro la vittoria e la salvezza.
E’ in quel momento che la realtà schiaccia i biancorossi. Mentre i giocatori di Jesolo festeggiano abbracciandosi, salutati dagli applausi dello sportivissimo pubblico vadese, i biancorossi rollano in panchina. Chi in lacrime e chi a testa bassa.
Fonte: Ufficio stampa Tirreno Power Vado Ligure
Nessun commento:
Posta un commento