COLPI DA VERBANIA


INTERTRASPORT REGINA… PER UNA NOTTE!

E’ durata poco, ma è bastata per far crescere l’entusiasmo nell’ambiente baskettaro trevigliese. L’Intertrasport ha espugnato, per il secondo anno consecutivo, il palasport di Verbani, stanando i “lupi” di Omegna grazie ad un secondo tempo del calibro da capolista. Peccato che domenica, nel big match della venticiquesima giornata, la Vem Sistemi Forlì ha messo subito in chiaro le cose; vincendo con Vigevano ha riagganciato Treviglio in classifica e, in virtù della differenza (o quoziente, fate voi) canestri, ha ripreso la corona del girone A.
Succede che ad una sola gara dal termine della stagione regolare Treviglio potrà chiudere prima, seconda o anche terza in classifica, ma sul campo ha dimostrato che il primato gli spetterebbe, almeno ai punti. Non era facile andare a vincere in casa della Paffoni Omegna (11-1 il primato casalingo dei rossoverdi), lo si sapeva già; così è sembrato dopo un primo quarto da incubo per i biancoblu. Gilardi, Marino e C. hanno trovato la via del canestro con una regolarità chirurgica, mentre l’Intertrasport sembrava aver lasciato negli spogliatoi testa e cuore, raffigurando ai numerosi tifosi giunti sul lago i precedenti di Castelletto Ticino e Lumezzane.
Coach Frattin non ha avuto remore a far sedere in panchina giocatori del calibro di Guarino e Rossi, nel secondo quarto, dando spazio alle “seconde linee” (che tanto seconde non sono), ed ecco che Treviglio ritrova difesa e ritmo per rintuzzare il gap grazie a Demartini, Da Ros e Zanella. All’intervallo il divario tra i padroni di casa e i bergamaschi si era ridotto dal -13 al -4.




Per vincere la partita, però, Treviglio non poteva prescidere dai suoi uomini chiave ed in particolare dal suo capitano, il neo papà (augurissimi a Luca e a mamma Miky) Gamba. Il 33enne bergamasco ha infilato tre triple consecutive (una premiata con il libero addizionale per un fallo di Scrocco) che hanno letteralmente cambiato il volto alla gara. Il quintetto di Frattin ha ritrovato sicurezza nei propri mezzi, alcuni fischi arbitrali (contestati dalla curva omegnese) hanno facilitato il compito, ma è vero che la Paffoni non ha più capito come tenere a bada l’attacco trevigliese. Oltre al capitano, autore di 18 punti, altri cinque giocatori hanno chiuso in doppia cifra, sintomo che il gioco ha funzionato come doveva essere.
Il tripudio finale… sottolineato dal coro “la capolista se ne va…” è stato il momento topico della trasferta verbana. Treviglio e i suoi supporters portano a casa i due punti e per una notte hanno potuto cullare il sogno della vetta in solitaria. Forlì ha dimostrato poche ore dopo di non scherzare affatto in questa stagione. Saranno dei playoff tutti da vivere… insieme all’Intertrasport naturalmente. Resta una partita: Treviglio ospiterà Cremona, ormai destinata a giocarsi la salvezza ai playout con il fattore campo favorevole; sulla carta più impegnativa la trasferta di Forlì sul campo di Jesolosandonà. Il quintetto veneziano, con un successo, potrebbe agganciare a quota 20 punti proprio Cremona e Vado Ligure (che riceve Montecatini, penultima in classifica) anche se i giochi, nelle retrovie sembrano ormai quasi fatti. Bttando l’occhio alla post season la rivale nei quarti playoff dei biancoblu potrebbe essere Lumezzane o Castelletto Ticino, due squadre da non sottovalutare. Prima però bisognerà superare la Ju.Vi Cremona dell’ex Enrico Degli Agosti e sperare in un risultato… a sorpresa dal campo di Jesolo. Il sogno primo posto è ancora possibile. E allora forza Treviglio; una città intera tiferà per te.







PAFFONI OMEGNA-INTERTRASPORT TREVIGLIO 73-84
(parziali: 26-13, 7-16, 16-28, 24-27)


Omegna: Marino 20, Gilardi 20, Caruso 11, Scrocco 12, Ferraro 8, Candido, Ferrari 2, Savoldelli, Sacco, Somvi n.e. All. Andrea Da Prato


Treviglio: Guarino 10, Demartini 6, Raschi 16, Gamba 18, Rossi 11, Reati 11, Planezio, Da Ros 2, Zanella 10, Milani n.e. All. Lino Frattin

STATISTICHE – Omegna: 13/23 da due, 12/26 da tre, 11/13 ai liberi; 28 rimbalzi (20 dif., 8 off.); 15 palle recuperate, 22 perse; 11 assist; 1 stoppata data. Treviglio: 17/29 da due, 11/24 da tre, 17/22 ai liberi; 21 rimbalzi (16 dif. 5 off.); 22 palle recuperate, 15 perse; 7 assist; 3 stoppate date. Usciti per 5 falli: Gilardi (Omegna)

STEFANO RIVOLTELLA

73-84 IL FINALE PER ROSSI E COMPAGNI


73-84 IL FINALE PER ROSSI E COMPAGNI


La sagacia di Michele Burlotto lo aveva detto. Treviglio è forte ed è pronta per la LegaDue. Detto, fatto.


Gli orobici di Frattin sono la seconda squadra ad espugnare il PalaBattisti di Verbania dopo la Radici Vigevano. Vince dunque la Intertrasport che passa a Verbania per 73-84. E’ stata tutto sommato una buona partita, nella quale i rossoverdi hanno iniziato in maniera perfetta, portandosi largamente avanti, con una fase letteralmente micidiale al tiro da tre, hanno subito il ritorno di Treviglio ed hanno poi dovuto soccombere ,benché nel momento in cui sembravano poter tornare sotto ci si è messa una direzione di gara da definirsi chirurgica, con un canestro annullato a Marino (letteralmente estirpato dagli avversari quando stava ormai entrando nella retina) ed un fallo tecnico allo stesso Marino che protestava per l’azione precedente. Una direzione insufficiente comunque, che però non deve essere una scusante. Treviglio ha meritato il successo. Gamba (una mitraglia da tre) e gli altri allungano al momento giusto ed Omegna perde. L’inizio è strepitoso per i padroni di casa con Ferraro, Gilardi, Marino e Caruso che bruciano la retina orobica. La Paffoni va sul 28-13. Non è finita però perché Treviglio si conferma grande squadra e a fine del secondo tempino arriva al 33-29 con un uno su due di Raschi. Dopo l’intervallo lungo la Intertrasport impatta ed allunga con Guarino, Reati e soprattutto Gamba che prende ritmo da tre. Omegna non molla, si riavvicina ma quando stava per maturarsi il – 4 arriva il canestro non dato a Marino, il conseguente fallo tecnico e l’allungo definitivo di una grande Treviglio. Finisce 73-84. Il PalaBattisti saluta la regular season. Paffoni sconfitta, ma il migliaio di spettatori (una costante) che ha gremito il palasport verbanese è uscito gridando “orgogliosi di questa squadra”.
IL TABELLINO Paffoni Omegna - Intertrasport Treviglio 73-84
Paffoni Omegna: Caruso 11, Gilardi 20, Scrocco 12, Marino 20, Ferraro 8, Ferrari 2, Candido, Savoldelli, Sacco, Somvi ne. All: Da Prato
Intertrasport Treviglio: Gamba 18, Raschi 16, Guarino 10, Rossi 11, Reati 11, Demartini 6, Zanella 10, Planezio, Da Ros 2, Milani ne. All: Frattin.


PAFFONI OMEGNA Ufficio Stampa e Comunicazione

Duro impegno per i trevigliesi



Duro impegno per i trevigliesi
Intertrasport in casa Omegna

coach Frattin «I ragazzi sono concentrati e vogliosi di far bene, per portare a buon fine tutto il lavoro di una stagione. Sono pertanto fiducioso e confido in una vittoria ».


Dopo il convincente successo su Fidenza per 86-68, l'Intertrasport Treviglio, in occasione della penultima giornata di regular season, si appresta a intraprendere l'insidiosa trasferta sul campo della Paffoni Omegna. La compagine piemontese, nell'ultimo incontro disputato, è uscita vincitrice contro Jesolo, imponendosi sui veneti con il punteggio di 69-82. La squadra allenata da coach Andrea Da Prato al momento occupa la quinta posizione in classifica in solitaria, a quota 30 punti, dietro al terzetto di testa composto da Forlì, Treviglio e Vigevano (a 34 punti) e a Casalpusterlengo (a 32 punti). L'obiettivo della squadra rossoverde è pertanto quello di agganciare l'Assigeco per ottenere un migliore piazzamento in vista dei playoff e quindi le ultime due gare sono tappe che i piemontesi non possono permettersi di fallire. D'altro canto l'Intertrasport occupa la prima posizione e non minimamente intenzionata a cedere il passo alle due dirette avversarie, che gongolerebbero di fronte all'idea di una sconfitta trevigliese. Per i biancoblu guidati da coach Frattin, quello con Omegna, sulla carta, sarebbe l'ultimo impegno difficile della regular season, in quanto l'ultima gara verrà disputata tra le mura miche, contro l'accessibile Cremona, che ormai non ha più pretese da questo campionato. Per quanto riguarda le statistiche, Omegna segna meno di Treviglio (1847 contro i 1931 dell'Intertrasport) e subisce più punti (1766 al fronte dei 1723 dei biancoblu).All'andata l'Intertrasport tra le mura del PalaFacchetti si impose perentoriamente con il punteggio di 81-57. In casa, Omegna ha vinto fino ad ora 11 incontri su 12 disputati, perdendo solo contro Vigevano (62-82), mentre in trasferta l'Intertrasport ha vinto 6 volte su 12. Ecco come coach Frattin presenta la gara di questa sera: «E'una gara che si svolge in una situazione di incertezza che riguarda entrambe le squadre, pertanto sarà combattuta fin dal primo minuto, visto che l'esito influirà su tutta la stagione. Il fatto che loro in casa abbiano vinto 11 gare su 12 non mi preoccupa perché anche noi vantiamo questo record, e ogni volta che gioco in casa non mi sento affatto sicuro. I ragazzi sono concentrati e vogliosi di far bene, per portare a buon fine tutto il lavoro di una stagione. Sono pertanto fiducioso e confido in una vittoria ».




Davide Berta (il giornale di bergamo)

Nuovo test d’alta classifica per l’Intertrasport a Verbania


Nuovo test d’alta classifica per l’Intertrasport a Verbania
L'Intertrasport sta attraversando un momento di ottima

Ennesimo test d’alta classifica per l’Intertrasport nel campionato di serie A dilettanti (ex B d’ eccellenza). Nell’anticipo di sabato sera (alle 20,30) sul parquet del palasport di Verbania la formazione orobica capolista se la vedrà con Omegna che occupa la quinta posizione.

Un auspicabile blitz in trasferta equivarrà a blindare la vetta, vincendo così la sfida finale con le pari graduatoria Forlì e Vigevano che si scontreranno domenica. Ma pure agli avversari di turno non mancheranno adeguate motivazioni in quanto Omegna raggiungendo la quarta piazza usufruirebbe di non pochi vantaggi in chiave dei successivi playoff.

Inoltre da tenere presente che in casa Omega raddoppia, puntualmente, le energie anche perché sostenuta a dovere dai focosi ma sportivi supporter. Nonostante questo fiducia e ottimismo non difettano all’ Intertrasport.

Portavoce il vice presidente Gianfranco Testa: «La squadra – sono sue parole - è sorretta da un’ottima condizione di forma come tutti hanno potuto toccare con mano assistendo alla brillante gara disputata al PalaFacchetti domenica contro Lumezzane. Tornando a guidare di recente la regular season, quando mancano soltanto due giornate alla conclusione, non intendiamo per nessuna ragione favorire le concorrenti. Posso assicurare che non ci sarà giocatore che scenderà in campo deciso a non dare il massimo».

Nel match del girone di andata il quintetto di Lino Frattin prevalse senza eccessive difficoltà. Con l’infermeria vuota, il coach orobico privilegerà, come abitualmente, all’inizio Rossi, Guarino, Reati, Gamba e Raschi; dalla panchina, invece, partiranno Zanella, Demartini, Da Ros, Milani e Planezio.

Il pullman per la trasferta di Verbania è gentilmente offerto dal Presidente dell'Intertrasport Treviglio Enzo Mazza. I Rangers, viste le numerose spese affrontate nel corso dell'anno, chiederanno il versamento facoltativo della somma di € =5,00= (esclusi i bambini).

L’INTERTRASPORT SPAZZA VIA FIDENZA E RITROVA LA VETTA… A TRE


L’INTERTRASPORT SPAZZA VIA FIDENZA E RITROVA LA VETTA… A TRE

Vince l’Intertrasport e lo fa con una convincente prova contro la Siram Fidenza. I due punti, complice la sconfitta di misura di Forlì a Castelletto Ticino, permette ai trevigliesi di riagguantare il primo posto (in condominio con Forlì stessa e Vigevano) che, classifica avulsa alla mano, la vede capofila del terzetto che si giocherà la leadership nei restanti 80 minuti di regular season. Uno sprint entusiasmante che i biancoblu proveranno a sfruttare a proprio favore. L’ostacolo si chiama Omegna, nell’anticipo della 25° giornata (sabato sera a Verbania), aspettando il verdetto domenicale del palasport “Villa Romiti” dove le altre due capolista, Forlì e Vigevano, si giocheranno le rispettive chanches di primato. Ma facciamo un passo indietro al successo, 86-68 sui gialloblu di Fidenza.
L’avvio di partita è di marca fidentina che prova l’allungo con i canestri di Marchetti che firma il 2-7. Un ritrovato Raschi e il solito Rossi, da sotto, accorciano sul 6-9; ma si scatenato i tiratori delle due squadre. In sequenza da tre segnano Scarponi (Fidenza), Demartini e due volte Avanzini (Fidenza). Ci pensa il capitano Luca Gamba a siglare il canestro del pari sul 18-18, poi Raschi, sempre da tre, permette l’allungo sul 21-18. Due volte Raschi in risposta ai canestri di Maioli e Marchetti fissa il primo parziale sul 25-23.
Nel secondo quarto salgono in cattedra le “seconde linee” trevigliesi. Da Ros è prolifico sia da fuori che in avvicinamento all’area ospite e Reati, fuori da quintetto per un problema alla spalla, sigla la tripla del 36-29; gli fa eco Da Ros che poi chiude un gioco a due con lo stesso Reati per il canestro del 41-31. Dalla lunetta Avanzini e Lorenzetto provano a rispondere a Demartini ma Treviglio mantiene otto punti di margine che diventano undici grazie alla tripla scagliata da Reati a pochi secondi dal termine del primo tempo.
Nella ripresa Fidenza non riesce più a rientrare in partita nonostante la regìa di Ruggiero e i canestri di Maioli e Lorenzetto (uscito dalla panchina). Treviglio ha una marcia in più e si vede. Deve rifarsi della sconfitta di sette giorni prima a Lumezzane. Raschi, tra i migliori sino allora (15 punti), tira i remi in barca ma ci pensano i soliti Guarino (doppia cifra negli assist, ben 11), Demartini e Rossi a colpire la difesa emilana. C’è spazio e gloria anche per gli under. Detto di Da Ros (11 punti in 19’) anche Planezio mette la sua firma nel successo con una tripla e un canestro da due. Senza fortuna Milani, ma i quasi 5’ in campo potranno dargli nuove motivazioni per le ultime due gare di regular season. Zanella torna in campo con la giusta determinazione e in 12’30” firma dieci punti e due rimbalzi. Poco offensivo Reati, ma in compenso in difesa ha fatto un gran lavoro di contenimento su Ruggiero e Avanzini.
Ora la classifica vede Treviglio, Vigevano e Forlì (in questo ordine, per effetto della classifica avulsa) appaiate in vetta. La sensazione è che nel prossimo turno ci saranno nuovi stravolgimenti: si comincerà sabato sera a Verbania, con la sfida tra Omegna (quinta) e Treviglio; domenica poi sarà la volta di Forlì-Vigevano, scontro al vertice, e Fidenza-Casalpusterlengo, con i lodigiani a due lunghezze dalle battistrada.
Il grande equilibrio invocato e predicato per tutta la stagione viene confermato anche da questo finale incandescente di regular season. In quattro lottano per il primo posto e la bagarre, negli 80 minuti che mancano ai playoff, promette di farsi infuocata. Treviglio se la giocherà con una trasferta insidiosissima (sul campo che lo scorso anno diede il la ad un finale di campionato da sogno) e poi in casa con la Ju.Vi. Cremona dell’ex Enrico Degli Agosti. Sognare non costa nulla, lo sanno i Rangers che si preparano ad invadere le sponde del lago Maggiore. E’ già “febbre” da sabato sera… a canestro.

INTERTRASPORT TREVIGLIO – SIRAM FIDENZA 86-68
(parziali: 25-23, 21-12, 19-15, 21-18)


Treviglio: Guarino 4, Demartini 11, Raschi 15, Gamba 7, Rossi 17, Reati 6, Planezio 5, Da Ros 11, Zanella 10, Milani. All. Lino Frattin


Fidenza: Ruggiero 11, Avanzini 9, Scarponi 6, Maioli 13, Marchetti 8, Lorenzetto 14, Prandin 7, Bonacini, Cornacchione n.e., Benazzi n.e. All. Marcello Ghizzinardi


STATISTICHE – Treviglio: 18/36 da due, 9/21 da tre, 23/26 ai liberi; 29 rimbalzi (22 dif., 7 off.); 21 palle recuperate, 14 perse; 21 assist. Fidenza: 16/29 da due, 5/19 da tre, 21/26 ai liberi; 30 rimbalzi (24 dif., 6 off.); 14 palle recuperate, 21 perse; 7 assist. Usciti per 5 falli: Prandin (Fidenza)

IL PAGELLONE DEL DUCA


Intertrasport: 7


bastano pochi sprazzi per gestire il risultato


Guarino: 7- lampi di classe, qualche distrazione

Gamba: 7+ si attiva solo quando serve veramente, superiore

Rossi: 7 in gran forma, schiaccia e fa tap-in nella stessa azione....

Raschi: 7 primo quarto da "macchina", poi viene risparmiato

Demartini: 7- solo qualche palla persa di troppo, tonico

Reati: 6,5 non è al meglio ma fa bene

Zanella: 6+ non in formissima ma alla fine mette insieme belle cifre

DaRos: 7 in attacco 6- in difesa, talento

Planezio: 7, due canestri in un amen, presente in attacco e in difesa

Milani: 6+ si sbatte tanto, prende botte ma raccoglie poca gloria


Frattin/Martini: 7 qualche preoccupazione nel primo quarto, poi solo gestione


Fidenza: 6-


serve ben altro per vincere a Treviglio, ma ci crede


Ruggiero: 6+ bravo, talento e ordine, ma viene ben limitato


Scarponi: 6 un lampo iniziale ma poi sparisce


Marchetti: 6 solito lavoro duro sotto le plance


Prandin: 5-, non ne mette una, serata disastrosa, capita


Avanzini: 5/6 non si capisce bene il ruolo che abbia


Maioli: 6+ buona gara, ruvido ma incisivo


Ghizzinardi: 6 gli serviva almeno un Prandin da 15 punti per poter sperare nel colpaccio

PRESENTAZIONE DELLA GARA DAL SITO FULGOR


L'avversario di Corrado Lori


Quando l’Intertrasport venne a vincere nettamente al Palasport in dicembre, l’abbiamo pensato in tanti: Treviglio è la squadra più forte e dominerà il campionato. Gli uomini di coach Frattin, confermato alla guida della Blu Basket dopo il grande finale della stagione 2007-2008, avevano infatti lasciato una notevole impressione di qualità e compattezza.Le cose poi non sono andate esattamente così. La formazione orobica si è sì mantenuta stabilmente ai vertici della graduatoria, ma le 3 sconfitte subite nel girone di ritorno (a Ozzano, Castelletto e Lumezzane) ne hanno frenato lo slancio, impedendole di spiccare il volo solitario che ci aspettavamo: a 3 partite dalla fine i biancoblu non occupano la prima posizione, e ci precedono solo di 4 punti in classifica. Alzi la mano chi l’avrebbe detto, dopo il pesante 58-74 dell’andata!Considerazioni che comunque non mutano la sostanza: l’Intertrasport è fortissima, e al PalaFacchetti di solito non ce n’è per nessuno.Il gruppo senior, costruito con l’evidente intento di vincere il campionato, è fatto di giocatori tutti al top per la categoria: i due play Guarino, miglior uomo-assist del girone – quasi 6 a partita, e Demartini; la guardia-ala Raschi, giocatore eclettico, buon terminale offensivo ma incisivo anche in difesa e a rimbalzo; il capitano Gamba, “bandiera” di Treviglio, ala che tira da 3 con quasi il 50%; i due centri Rossi, secondo rimbalzista del girone con 9 di media, e Zanella, lungo agile, capace di lottare sotto canestro anche con gente di ben maggiore tonnellaggio.A completare il roster ci sono 4 giovani tutti interessanti. Spicca la guardia-ala Reati, 12 punti a partita, un ’88 che gioca come un veterano, uno degli under migliori di tutta la A Dilettanti. Gli altri prospetti hanno un minutaggio minore, ma hanno già dimostrato buone qualità: l’ala alta ’89 Da Ros, l’esterno ’91 Planezio e il play ’88 Milani.È una sentenza, o, se volete, ordinaria amministrazione: contro Treviglio si perde, spesso anche di brutto. La regola, da che siamo in B1 (o A Dil.) non ha conosciuto eccezioni. Pensare che possa averne una stavolta, con loro forti del fattore campo e motivati dall’inseguimento al primato, è veramente temerario. Ma almeno fino alle 18.00 di domenica un po’ di salutare temerarietà ce la possiamo permettere. Stiamo bene, siamo gasati il giusto e per una volta possiamo giocare senza guardarci alle spalle. Cinque legnate prese in due anni e mezzo gridano vendetta. Siamo stufi di prenderle! Forza Fulgor!

Un Avanzini a tutto tondo


Un Avanzini a tutto tondo

PRESENTIAMO L'INTERVISTA AD AVANZINI , PROSSIMO AVVERSARIO DELLA BLUBASKET , PUBBLICATA SU DIVERSI SITI SPECIALIZZATI .

Il tuo di quest’anno è un ritorno a Fidenza. Allora: cresciuto qui, poi Reggio, di nuovo qui nel 2004/2005, il primo di B1, ed è stato un anno... faticoso! Da lì Siena, poi di nuovo Reggio Emilia, e ora Fidenza.
Volevo partire da un tuo confronto tra la Fidenza che hai lasciato nel 2005 e quella che hai ritrovato quest’anno.Quell’anno è stato molto difficile: siamo retrocessi. Ripescati in seguito, ma retrocessi sul campo. Era il primo anno di B1, una realtà nuova per Fidenza, che aveva sempre fatto la B2 o le serie inferiori. Era una realtà totalmente nuova anche per il pubblico.Ho trovato adesso una città che segue molto di più il basket. C’è molta più gente al Palasport, ma c’è anche molta più gente, che magari prima nemmeno sapeva cos’era il basket, che mi ferma in giro, mi chiede... La prima differenza è quella: l’interesse è molto cresciuto. Probabilmente anche grazie alla Finale raggiunta, all’immagine guadagnata sul campo negli anni precedenti dai vari giocatori che sono passati di qui.Dal punto di vista societario ci sono ancora le persone che già conoscevo, ma c’è anche qualche nuovo innesto importante.

C’è sicuramente un po’ di esperienza in più.
Senza dubbio. Oltre all’esperienza anche la reputazione. Molti prima erano sconosciuti, Fidenza era considerata una realtà piccola, di provincia. Adesso è diverso.

L’aver fatto una Finale ci aiuta molto. Non siamo più una piazza troppo secondaria.
Sicuramente. Non solo la Finale. Un nono posto e un’altra qualificazione ai playoff. Da 3 anni Fidenza non fa i playout. Una cosa molto positiva.

Parlaci invece di Reggio. Reggio per noi è un posto mitico. Se uno a Fidenza pensa alla pallacanestro in grande, pensa a Reggio Emilia. Raccontacela dal di dentro.
All’epoca ci furono anche situazioni complicate fra le due società. Quando Reggio Emilia mi ha chiesto di andare là io avevo 15 anni. Ho detto di sì, mi sembrava un sogno.

Appunto, loro erano un mito...
Ho dato il mio consenso, poi le società hanno trovato un accordo.Reggio è una realtà completamente diversa rispetto a Fidenza. La prima squadra allora era in Serie A; adesso, pur fra molte difficoltà, in LegaDue. Ma anche a livello giovanile – senza nulla togliere a Fidenza, che sta cercando di fare del suo meglio – là era una realtà tra le prime 5 in Italia. A livello di organizzazione, di strutture, di tutto l’ambiente che ruota attorno al settore giovanile. Io ho lasciato Fidenza principalmente per quello.C’è differenza anche a livello di cultura cestistica. Reggio Emilia è 50 anni che vive per il basket. Se perdi una partita con la prima squadra, tutti lo sanno e ti dicono la loro. Una passione neanche paragonabile a quella che c’è qua.

Pur essendoci una sola serie di differenza, c’è in realtà una grossa differenza.
Loro hanno sempre visto dei fenomeni sul parquet, noi purtroppo no. Sono anche un po’ presuntuosi per questo, nei loro commenti e nel loro modo di giudicare la squadra. Sono piazze così, vanno presi i lati negativi insieme a quelli positivi.

Parliamo delle due categorie: Legadue e A Dilettanti. Tu le hai vissute tutte e due negli ultimi anni.
Pensavo ci fosse meno differenza. Non a livello di qualità dei giocatori. In A Dilettanti ci sono tanti giocatori che in Legadue ci possono stare tranquillamente. A livello fisico, tecnico e di padronanza dei fondamentali. La differenza sta nel modo di giocare. A livello difensivo c’è una pressione su tutti i 28 metri del campo che in B1 non ho mai visto, forse una sola volta contro Treviglio. C’è molta più fisicità, a partire anche dai semplici blocchi, dove magari ti trovi un americano da 115 kg., per arrivare al playmaker da 1,90 e 95 kg. Questo non significa che sia un campionato dove gli italiani non possano giocare. È una questione di abitudine. Se un giocatore, anche giovane, pensa di andare in LegaDue e di giocare come faceva in A Dil., secondo me di difficoltà ne trova, e anche tante. Poi bisogna anche trovare l’allenatore giusto. Però comunque, a livello di impatto fisico, è un campionato completamente diverso.

Quindi la differenza è molto più fisica che tecnica.
A livello tecnico ci sono in A Dil. giocatori anche più bravi degli italiani che sono in LegaDue. Penso per esempio a uno come Ryan Bucci – ma anche a tanti altri. Però sono giocatori che non sono abituati a quel tipo di impatto fisico.

Parliamo della tua scelta di venire a Fidenza. Ok, sei venuto a casa. Però ormai Avanzini è un giocatore che non dovrebbe più fare questi conti. Dietro la tua scelta c’era solo il fatto di tornare a casa tua, o la possibilità di giocare di più rispetto alla LegaDue?
Quando Reggio mi ha detto che prendeva Masoni, era insensato rimanere lì – anche loro mi hanno detto: “Troviamo un’altra soluzione”.Non nascondo che prima di firmare per la A Dil. ho guardato se c’era qualcosa in LegaDue. Qualcosa c’era, qualcosa è svanito, altre cose erano poco chiare. Non volevo fare un altro anno giocando per metà campionato solo 5/10 minuti. Allora ho scelto di andare in A Dil., e se devo andare in A Dil. ovviamente vado prima a Fidenza, perché è casa mia. Non vado a Sant’Antimo, che magari mi offriva molti più soldi, ma a 800 km. di distanza. È chiaro che il fatto di essere a casa ha influito, e poi mi stimolava il fatto di poter giocare di più e di farlo per la squadra della mia città, magari in modo diverso rispetto alla prima esperienza.

È un paragone impietoso, eri molto più giovane. Avevi l’età che ha il Bonna adesso... Sono 4 anni di differenza che pesano molto.
Senza dubbio.

Così ti sei assunto un ruolo molto difficile: “propheta in patria”. Adesso per tutti sei il ragazzo di Fidenza.
Ne sono consapevole, l’ho sempre saputo, e mi ha stimolato a venire qui. Chiaro: ci sono dei pro e anche tanti contro. Se lo fai come un lavoro, come deve essere in B1, devi prenderti tutte le critiche con molta serenità. Quindi non mi pesa questo ruolo.
Ma ti senti “a casa” a giocare nella Fulgor?Sono a casa! Qui ho fatto tutta la mia infanzia, a parte i 3 anni di giovanili a Reggio sono sempre stato qui; sono cresciuto alla Verde, al Don Bosco... Sono nato qui!

Ecco, parliamo della tua carriera, ma proprio dagli inizi. Allora: nato in una famiglia tutta di basket, a partire da tuo papà.
Se io gioco a basket lo devo prima di tutto a mio papà, ma soprattutto a mio fratello. Lui andava all’allenamento. Io piccolino lo seguivo ovunque, e quindi anche in palestra. Da lì è nata la mia passione.

C’è qualche maligno che dice che lui è il fratello bravo dei due...
Il mio sogno è giocare con lui. Per adesso però aspetto ancora un po’...

Questa sarebbe bella: i fratelli Avanzini in campo assieme con la maglia della Fulgor...
[Sorride] Però adesso è ancora presto per scendere in C2! C’è ancora tempo...

Seguivi tuo fratello, ma prima o poi la palla l’hai presa in mano anche tu.
Andavo a vedere gli allenamenti alla Verde, mi mettevo nei canestri di lato con la palla piccola a tirare finché mio fratello non usciva dagli spogliatoi per andare a casa. Poi ho iniziato anch’io a giocare con quelli più grandi di me e da lì non ho più smesso.

Trafila delle giovanili...
Sì. Come allenatori Nicola Bergonzi, Sibelius Zanardi, Max Olivieri, Lollo Serventi. All’ultimo anno degli Allievi è arrivata la chiamata e io ho scelto Reggio Emilia. Avevo 15 anni, in seconda superiore.Il primo anno, non lo nascondo, ho fatto fatica. Giocavo nei Cadetti, ‘85-’86. Fisicamente ero la metà degli altri. E poi realtà nuova... Mi sono abituato, ne sono venuto fuori bene.La cosa che ricordo di più di quegli anni lì sono i viaggi. Mi avevano chiesto di rimanere in foresteria, ma non mi ci trovavo. Stavo via dalle 6 alle 7 ore al giorno, sempre in treno.

Nonostante questo a scuola eri in gamba – mi sono informato dai miei colleghi...
[Sorride] Sì, ero bravo!

Il che conferma quello che dico sempre ai miei studenti: non è vero che chi fa sport debba per forza andare male a scuola.
È una questione di organizzazione. Se ti organizzi fai tutto.

Continui a studiare?
Sto facendo Economia e Marketing a Parma. Dovrei essere già laureato ma... Sono ancora all’ultimo anno.

Va be’, dài – sei all’overtime!Tornando alla Reggiana, chi hai avuto come allenatori nelle giovanili?
Come responsabile Andrea Menozzi, che c’è ancora. Poi Max Olivieri, che mi aveva già avuto qui a Fidenza - lo conoscevo benissimo e con lui non ho avuto nessun problema. Poi Tellini, che adesso fa il vice a Forlì. L’ultimo anno, quello dove abbiamo raggiunto le finali nazionali juniores giocate a Fidenza e Salso, Menetti, che adesso fa il vice della prima squadra.

Chi c’era in quella squadra con te?
Bertolini, che gioca a Firenze; Basile, che è a Lumezzane; Pugi, a Imola in LegaDue.
Siamo arrivati al fatidico 2004-2005 di cui si parlava all’inizio.Ero in scadenza di contratto. Reggio voleva riscattarmi, ma non è stato trovato un accordo con Fidenza. Sono tornato e ho fatto l’anno di B1.

Hai fatto un buonissimo girone d’andata, poi piano piano ti sei spento.
Sì, nel girone d’andata ero arrivato persino a 20/25 minuti, giocando anche bene. Dopo s’è concluso come sappiamo...
Era un anno dove anche il clima dentro la squadra era un po’ particolare.C’erano relazioni un po’ difficili. C’erano giocatori arrivati in corsa, non facili da inserire al meglio. Secondo me ci potevamo salvare, non eravamo la peggiore del campionato. È anche vero che nei playout abbiamo fatto 0 su 6, quindi c’è poco da recriminare.

Dopo sei andato a Siena.
Prima ho fatto un anno di panchina in Serie A con la Reggiana, e l’anno dopo sono andato a Siena con Salieri.

Avete fatto un grande campionato.
Era una squadra con 5 o 6 esordienti. Giocavamo nel girone del sud, dove ci sono campi caldissimi e non si sapeva come poteva reagire una squadra giovane. Alla fine siamo stati la sorpresa: settimi, giocando uno dei basket migliori a livello di intensità e agonismo. Vincevamo le partite ai 65 punti, perché il talento offensivo magari non era tanto ma correvamo il doppio degli altri.Un’esperienza fantastica, la prima vera lontano da casa. Di Siena come società posso solo parlare bene. Un gruppo di dirigenti storici, come a Fidenza, sempre vicini alla squadra, sempre presenti in palestra, che ad ogni problema ti aiutavano. Venivano da 6 anni di playout spendendo soldi su soldi - con noi hanno conquistato i playoff spendendo un quarto, si sono subito affezionati. Un anno molto bello!

Com’è Salieri?
A Salieri devo tanto, perché lui mi ha preso non dico alla cieca, perché i giovani li segue e li conosce, però ha avuto tanto coraggio. Mi ha messo in campo, giocavo sempre 35 minuti; ho avuto anche momenti dove non giocavo bene, ma restavo in campo lo stesso. Mi ha sempre dato tantissima fiducia, tanti consigli; io cercavo di eseguirli al meglio. Avevo tanta inesperienza, ero al primo anno, giocavo contro play che venivano dalla Serie A.È stato un anno positivissimo, che mi ha fatto crescere tanto anche a livello umano. Salieri devo ringraziarlo sempre. Con lui c’è un rapporto speciale; lo sento spesso anche adesso, a due anni di distanza.

Ha avuto un’annata non positiva a Pavia, finita con l’esonero.
Il suo modo di allenare non funziona in LegaDue. Agli americani è difficile chiedere in allenamento l’intensità difensiva che vuole lui. Poi è stato anche sfortunato: ha fatto un precampionato dove sembrava la squadra dell’anno, vincendo sempre con tutti. Poi lì perdi 2 o 3 partite e sei esonerato.
Se la partita finisce 100-90, come spesso finivano le partite di Pavia, c’è qualcosa che non va se l’allenatore è Salieri. Non è la sua pallacanestro!Sicuro! Con lui finisce 70-65. Intensità difensiva prima di tutto: se anche non fai canestro, se tieni dietro sei a posto.

Ma è davvero così maniacale come racconta la leggenda?
Una volta mi sono divertito leggendo di una sua reazione al trillo di un telefonino durante un allenamento…È uno che cura molto i particolari. Durante le due ore, a volte anche due e mezza, dell’allenamento, vuole la massima concentrazione da parte di tutti quelli presenti in palestra, che siano dentro o fuori dal campo. Un’attenzione così per certe cose in B1 l’hanno pochi allenatori. Può essere vista in modo sereno da noi giovani, ma può esserci il giocatore anziano che non la sopporta. Ma a livello di preparazione a Salieri non puoi dire niente!

Ai playoff poi avete giocato con Venezia.
Sì, perso 2-0.

Poi li abbiamo sistemati noi. Ma è un’altra storia…
In Gara-1 eravamo sopra di 15. Nostro black out, Sartori mette 4 bombe, finita. Al ritorno a Mestre abbiamo perso di 2. Un’onesta figura.
Loro hanno finito la benzina contro di voi. Con noi non ne avevano veramente più. Li abbiamo trovati cotti. Voi li avete cucinati, poi noi ce li siamo fatti!L’anno dopo sono tornato a Reggio. Venivano da una retrocessione. Marcelletti mi ha detto: “Il primo play è Busca, il secondo sei tu”. Ho accettato la “sfida”. All’inizio è andata anche bene, perché i miei 12/15 minuti li ho sempre giocati. Poi ho avuto un momento di difficoltà tra dicembre e febbraio: giocavo meno, e quando salivo giocavo veramente male.

È difficile giocare 12 minuti in una partita…Per me è molto difficile. Ci sono giocatori che possono farlo. Io invece, ancora adesso, non sono quel giocatore che va dentro e fa subito chissà cosa…
Le 3 magate che restano in mente al pubblico o all’allenatore.Sì. Magari ci riuscirò fra 5 o 6 anni… Poi però nei playoff ho giocato 16/17 minuti di media, con alcune gare molto buone: a Pistoia, Gara-1 in casa con Jesi. Però in estate la decisione di Reggio è stata quella di fare una squadra per puntare decisamente a salire…

E tu sei venuto qua
.Sì!
Da fuori date l’impressione di essere un gruppo legato, sereno, che sta bene. È così?È così. Una volta alla settimana andiamo tutti assieme a mangiare la pizza. Dici: “Va be’, è una cavolata”. Però io conosco poche altre squadre dove 7/8 giocatori si trovano così fuori dal campo. È una forza in più su cui possiamo contare.
L’impressione da fuori è anche che si lavori con intensità, che ci si dia dentro.Nessuno si risparmia. A partire per esempio dallo stesso Giovanni. Lui ha esperienza e potrebbe anche gestirsi un po’. Invece è uno di quelli che c’è di più in allenamento. Questo spinge tutti gli altri a seguirlo, a dare il massimo possibile.
In ogni squadra ci vuole un leader, ed è sempre un piccolo, perché nella pallacanestro di oggi funziona così. All’inizio temevo potesse nascere un dualismo Avanzini-Ruggiero… Arriva Bobo, uno dice: “Oddio, adesso chissà cosa succede”. Invece date l’impressione di andare ancora meglio – sembra esserci pieno affiatamento.Con Ruggio all’inizio ho legato particolarmente. Al di là del basket: lo considero un amico, con lui c’è un rapporto speciale. E sul campo non ho avuto nessun tipo di problema, anzi.Bobo è un ragazzo giovane che si è inserito tra di noi con grande intelligenza, sia nello spogliatoio che a livello tattico. Non c’è nessun problema se lui prende un tiro in più, perché è giusto così, che abbia la possibilità di fare i suoi 15/20 punti. Tutti l’hanno accolto con grande positività.
L’ultimo tiro a Montecatini l’ha preso Antonello, a Ozzano l’hai preso tu, in casa con Montecatini il Maio. Lo giudico un fatto estremamente positivo: non c’è nessuno che deve per forza gestire il pallone decisivo.Non siamo la squadra dove c’è l’Esposito che deve gestire lui gli ultimi 7 palloni. Chi ha la palla e il tiro giusto se lo prende; non ci sono gerarchie, nessuno vuole prevaricare.
A proposito di tiro, si dice sempre che i numeri non contano, ed è vero, i numeri vanno sempre interpretati, bisogna sempre ragionarci. Però il dato che ti voglio sottoporre adesso è abbastanza eclatante. Abbiamo giocato 11 partite in casa e 11 fuori. A Fidenza tiri da 3 col 23%, in trasferta col 45%, esattamente il doppio. Adesso mi dirai: “Cose che capitano, succede…”. Però è un dato troppo particolare!Pensare che in teoria dovrebbe essere l’opposto: tiri meglio sul campo dove sei abituato.

Abbiamo i canestri storti?
O non ti piace il colore dell’anello?
[Sorride] Me lo sono chiesto anch’io il perché, ma non l’ho ancora trovato…
Non è perché ci sono il papà e la mamma che ti guardano e ti emozioni?Sono venuti anche a Casale e in altre trasferte, non è quello. È davvero una cosa stranissima, ma la risposta non ce l’ho. Spero almeno di bilanciare il dato un po’ di più!

per leggere tutta l'intervista :
Fonte:
http://www.fulgorbasket.it/

FOTO ANTEPRIMA DA ASSIST

MONTECATINI ESONERA TUCCI


Esonerato Tucci.La squadra affidata ad Angelucci

(17/03/09) La Società RB Montecatini Terme comunica che Gianluca Tucci è stato sollevato dall'incarico di allenatore della prima squadra. Unitamente al ringraziamento per l'impegno profuso con totale dedizione e serietà, la Società augura a Tucci un futuro ricco di soddisfazioni. La squadra sarà affidata a Massimo Angelucci.

ESONERATO PROCACCINI



RISOLTO IL RAPPORTO CON MAURO PROCACCINI: ALESSANDRO LUNATI NUOVO CAPO ALLENATORE


Dopo la pesante sconfitta con Fidenza,4 consecutiva ed in previsione delle ultime 3 partite che saranno fondamentali, la società ha deciso di risolvere il rapporto con il coach MAURO PROCACCINI.

La responsabilità della prima squadra passa ad ALESSANDRO LUNATI, 45enne bolognese, da 7 anni nello staff arancionero come vice allenatore ,dopo una carriera che lo ha visto crescere sotto l'ala del compianto Ettore Mannucci a S.Lazzaro.

"Sono molto dispiaciuto della risoluzione con Mauro "ha dichiarato il n. 1 arancionero Gino Di Giansante" ma la ns. squadra non puo' essere quella delle ultime 4 settimane; ora vogliamo che tutto lo staff e tutti i giocatori con grandissima determinazione si impegnino a raggiungere l'accesso ai play offs ,cominciando dalla partita di sabato contro Cagliari; mi aspetto che i giocatori esperti diano l'esempio ma anche che i ns. giovani, di assoluto valore riprendano a dare spinta e carica agonistica come gia' hanno fatto fino a poco tempo fa;di ALESSANDRO LUNATI, uomo Gira da anni, abbiamo grandissima fiducia".

Gira Pentagruppo
Servizio Comunicazione

MINESSI TRASCINA, L’EX FERRARESE COLPISCE E TREVIGLIO VA AL TAPPETO



MINESSI TRASCINA, L’EX FERRARESE COLPISCE E TREVIGLIO VA AL TAPPETO


Un ko che fa e farà male. L’Intertrasport perde la prima delle quattro “finali” che l’attendono prima della post season, il derby con i bresciani della Sil Lumezzane, in un incontro sempre condotto dai padroni di casa salvo pochi minuti dell’ultimo quarto. Merito alla Sil, degli ex Ferrarese (20 punti per lui), Gori e Gugliotta, ma anche di Minessi, Moruzzi e del giovane Gandini. Per Treviglio si salvano Rossi e Gamba, in una serata storta al tiro (30/62) e con una difesa non proprio impenetrabile. Anche a rimbalzo il quintetto di coach Lino Frattin è stato battuto (33-26) da quello allenato da Simone Morandi, tornato in piena corsa per un posto playoff. Il primo quarto vede una difesa trevigliese troppo molle sugli esterni di Lumezzane. L’ex Ferrarese infila due triple, imitato da Minessi e Moruzzi. Treviglio prova con l’asse Guarino-Rossi (3/3 dal campo) e con le triple del capitano Gamba a rimanere attaccata nel punteggio ma al primo break sono i padroni di casa a trovarsi avanti di otto lunghezze. Un margine mantenuto e allargato nel primi minuti del secondo periodo quando un ispirato Ferrarese trova con continuità la via del canestro, servendo anche palloni d’oro ai compagni. Frattin mischia le carte con l’ex Lume Zanella sotto le plance, Demartini in regìa e Planezio chiamato a dare una mano in difesa. Una coppia di liberi di Ferrarese velgono il 35-25, mentre Gandini trova una doppia conclusione per il +14 arginato da Demartini. Treviglio è imprecisa in attacco, perde qualche pallone di troppo ed è Gamba a ridarle fiato con una tripla per il 39-30. Trova il canestro pesante anche Demartini ma Lumezzane ha in Minessi un trascinatore e al riposo i padroni di casa ci vanno con un vantaggio di undici punti, ma soprattutto hanno tenuto Treviglio a soli 33 punti segnati. Frattin mischia ulteriormente le carte schierando in avvio di ripresa Guarino, Milani, Raschi, Da Ros e Rossi; Morandi risponde con Ferrarese, Moruzzi, Minessi, Gugliotta e Gandini. E’ Moruzzi ad aprire le danze con una tripla replicata subito da Da Ros che poi recupera un pallone e segna in contropiede; Rossi su assist di Milani accorcia ulteriormente sul 46-40. Lumezzane piazza un parziale di 10-8 e rimane in controllo della partita. Rossi dalla lunetta, un canestro di Conti e una penetrazione di Guarino, risolta da un tap-in di Rossi, fissano il punteggio sul 58-52 quando mancano dieci minuti al termine del derby bresciano-bergamasco. La rimonta sul 63-63 la firmano Rossi, Guarino e un irresistibile Gamba, capace di trovare il canestro a ripetizione e portare anche avanti Treviglio. Lumezzane rintuzza le velleità ospiti con Minessi e Moruzzi per il 73-72 quando sul cronometro mancano 2’19”. Guarino cade male e lascia posto in campo a Reati, con Demartini in cabina di regìa. Conti trova un canestro a filo dei 24” per il nuovo +3 bresciano. Rossi fa 0/2 dalla lunetta e sul contrattacco Lumezzane trova la tripla in secondo possesso di Minessi. Demartini in penetrazione sigla il 78-74, ma è dalla lunetta che si decide la sfida: Moruzzi sbaglia, ma Demartini commette infrazione di passi e la palla torna ai biancoblu di casa con 40” sul cronometro e un vantaggio di 4 punti. Minessi è glaciale e fa 4/4, inutile anche perché esce il tentativo di Gamba da tre, tra le due tornate in lunetta del capitano bresciano. Demartini segna, ma è un canestro buono solo per il tabellino. Ferrarese e Conti, sempre dalla “linea della carità” fissano il finale 85-76. Amarezza per Treviglio che lascia il vertice della classifica nelle mani della sola Forlì; gioia per Lumezzane che infila un successo fondamentale per sperare nell’ingresso alla griglia playoff.


SIL LUMEZZANE – INTERTRASPORT TREVIGLIO 85-76

(parziali: 29-21, 15-12, 14-19, 27-24)


Lumezzane: Ferrarese 20, Minessi 26, Moruzzi 15, Conti 5, Gandini 12, Gugliotta 4, Gori 3, Basile, Spizzichini n.e., Brunetti n.e. All . Simone Morandi.


Treviglio: Guarino 8, Reati 7, Raschi 6, Gamba 19, Rossi 20, Demartini 9, Planezio, Milani, Da Ros 5, Zanella 2. All. Lino Frattin


Statistiche – Lumezzane: 20/31 da due, 10/24 da tre, 15/23 ai liberi; 33 rimbalzi (24 dif., 9 off.); 21 palle recuperate, 21 perse; 12 assist. Treviglio: 21/42 da due, 9/20 da tre, 7/11 ai liberi; 26 rimbalzi (18 dif., 8 off.); 21 palle recuperate, 20 perse; 10 assist.



PAGELLE DALLA VAL GOBBIA

Guarino: una sufficienza di stima per il Guaro, limitato dai noti problemi di fascite plantare, ma comunque in difficoltà difensiva sulla voglia di riscatto del giovane ex Ferrarese. In attacco è poco lucido (2/8 da due) e azzecca meno assist del suo solito (2). Patisce alcuni contatti che i “grigi” lasciano correre ed esce dal campo ad un paio di minuti dal termine per uno scontro di gioco a terra. Stanco (?): 6
Reati: Cartucce a vuoto ne spara cinque (3/8 al tiro), ma ciò che stupisce di più è che Davide non si prende i “soliti” tiri ad alta percentuale dai sei metri e venticinque (0/2). Nervoso: 5
Raschi: Dalle stelle alle stalle… il giocatore che ha schiantato Casalpusterlengo solo sette giorni prima va fuori giri a Lumezzane. Con sei punti segnati il suo è un bottino misero. Problemi fisici? Giro a vuoto? Speriamo sia questa seconda la risposta esatta perché il suo apporto è determinante per il bene della squadra. Scialbo: 5
Gamba: difesa e attacco, impegno e carisma. Si carica la squadra sulle spalle e la porta per mano sino al pareggio e al vantaggio, poi risultato effimero. Trova due bombe incredibili con fallo annesso a dimostrazione che le prodezze balistiche fanno parte del suo Dna. Unico: 8
Rossi: con 20 punti e 9/10 dal campo, più 11 rimbalzi, meriterebbe la palma dell’Mvp (a metà con il capitano) non fosse che Gandini gli è da meno solo nei punti segnati (12 con 4/4 e 10 rimbalzi). Pari e patta, quindi, anche se per Treviglio sarebbe stato meglio avesse vinto il Gladiatore. Concentrato: 7/8
Demartini: mette nove punti ma non entusiasma. Lotta in difesa contro gli esterni bresciani, questa stasera in stato di grazia e non può che soccombere, insieme ai compagni, al cospetto di Lumezzane. Evanescente: 5,5
Milani: sette minuti in campo gli valgono un assist. Nessuna conclusione e due falli commessi la dicono lunga sulla prova incolore di un ragazzo alla ricerca della sua dimensione. Non giudicabile: S.V.
Planezio: Due minuti per far rifiatere i compagni. Nulla di evidente se non un rimbalzo e un fallo commesso. Come sopra: S.V.
Da Ros: Nove i minuti per l’altro dei quattro under che segna 5 punti, recupera due palloni, ma altrettanti ne perde, oltre a stoppare una volta l’attacco bresciano. I tre falli comminati gli affossano la valutazione. In sostanza però ha dato minuti di riposo al capitano. Rivedibile: 5,5
Zanella: sente la partita dell’ex (premiato dai tifosi Bulldog prima della gara) e il combattente mantovano non trova la serata migliore. Fa 1/3 al tiro e nei sette minuti in campo non diventa il solito “fattore” capace di alzare il muro nell’area difensiva Intertrasport. Peccato: 5

Treviglio, spegni il Lume


Insidiosa trasferta bresciana per la formazione di coach Frattin "vietato sottovalutare i nostri avversari "

Treviglio, spegni il Lume

TREVIGLIO - Dopo l'importante successo interno contro i lodigiani del Casalpusterlengo, l'Intertrasport Treviglio si appresta ad affrontare un'impegnativa trasferta sul parquet di Lumezzane. La compagine bresciana è reduce dalla cocente sconfitta a Vigevano, per 82-77, e sarà quindi ancora più motivata e agguerrita contro i bergamaschi, anche per risollevarsi da una situazione in classifica che non le rende giustizia. All'andata la squadra guidata da coach Frattin si impose tra le mura amiche del Pala Facchetti con il punteggio di 80-71, grazie soprattutto alla superba prova del centro Rossi, che chiuse la gara con 19 punti, 12 rimbalzi e 7 falli subiti. Lumezzane, mentre fuori casa si è imposta soltanto una volta su 11 incontri, nelle partite casalinghe diventa un'armata praticamente imbattibile, avendo vinto 9 delle 11 gare interne disputate. Finora il Palazzetto dello Sport dei bresciani è stato espugnato solamente da Montecatini in occasione della prima giornata di campionato (con il punteggio di 65-66) e da Forlì nella terza giornata (finì 76-89). Da allora tutte le squadre del girone si sono dovute inchinare all'egemonia del Lumezzane di fronte al pubblico amico. Dal canto suo l'Intertrasport non si lascia intimorire dai dati statistici, e calcherà il parquet bresciano forte delle sue 6 vittorie esterne su 11 incontri. Per quanto riguarda i dati sul campo, l'Intertrasport vanta sia un attacco che una difesa migliori del Lumezzane, segnando 1769 punti (contro i soli 1602 della Sil) e subendone 1570 (rispetto ai 1622 della compagine bresciana). Ecco come coach Frattin presenta la gara di domani: «Loro in casa sono sicuramente una delle squadre con il miglior rendimento, ma del resto anche noi veniamo da un buon periodo per quanto riguarda le gare in trasferta, ad eccezione della sfida a Castelletto. Con un numero sempre minore di partite da disputare al termine della regular season, ogni squadra prende in mano il calendario e cerca di fissare un obiettivo più preciso di quello di inizio stagione. Il nostro è quello di confermare la leadership nel girone, magari sperando in un passo falso di Forlì. Lumezzane dal canto suo cercherà di conquistare quanti più punti possibili per porre rimedio a una stagione non certo iniziata nel migliore dei modi. Per noi sarà quindi vietato sottovalutare i nostri avversari, al contrario dovremo cercare di imporci fin dal primo minuto di gioco, per tagliarli subito fuori dal controllo della gara».Davide Berta

A Diletanti: Treviglio Assigeco: il dopopartita


A Dilettanti: Treviglio Assigeco: il dopopartita


Frattin esalta la difesa di Treviglio: «Abbiamo tenuto l’Assigeco a 69 punti» Lottici accetta la sconfitta da signore: «È meritata, loro hanno giocato meglio»


TREVIGLIO L `Intertrasport ha fatto valere l `efficacia della propria fase difensiva limitando di molto il rendimento "on the road " dell `Assigeco, che è il migliore del girone. «Abbiamo iniziato contratti invece di essere aggressivi forzando diverse soluzioni che ci sono costate il break - spiega Simone Lottici, coach rossoblu -. Siamo stati bravi a non scoraggiarci e a lottare per recuperare, tanto che all `intervallo siamo tornati in parità. Gli sforzi si sono fatti sentire nel terzo periodo, tenuto conto che Bellina e Cazzaniga erano al rientro dopo l `infortunio e Picazio si è fatto male. Treviglio ha ripreso margine gestendolo fino alla fine. C `è solo il rammarico di quel raddoppio sul -5 con gli arbitri che hanno sanzionato un nostro fallo mentre sembravano fischiare a Treviglio infrazione di 5 ". È solo un episodio, la direzione di gara non c’entra nulla. Treviglio ha meritato perché è stata più lucida e ha giocato di squadra. È più difficile gestire il rientro di elementi a lungo assenti per infortunio rispetto al giocare in emergenza. Avremmo potuto fare meglio. Ora pensiamo alle prossime quattro gare che ci restano da giocare». Lino Frattin sottolinea la fase difensiva dei suoi: «Abbiamo tenuto a 69 punti l `Assigeco che solitamente rende di più in trasferta - dice il tecnico dell `Intertrasport -. Sapevamo che la mentalità difensiva avrebbe potuto fare la differenza. A parte un calo nel secondo periodo, la squadra ha lavorato bene e con unità di intenti». Il secondo periodo è stato l `unica parentesi appannaggio dell `Assigeco: «È bastato abbassare un attimo l `attenzione e l `Assigeco, da grande squadra, si è rimessa in carreggiata, pagando però lo sforzo nel secondo tempo - racconta il play trevigliese Francesco Guarino -. Siamo stati bravi a mantenere lucidità quando l `Assigeco si è rifatta sotto per conservare il margine sufficiente a vincere senza patemi». Pierpaolo Picazio non è riuscito a giocare la sfida con Guarino, suo vecchio avversario delle giovanili, come avrebbe voluto: «Il "Guaro " è un gran giocatore - sottolinea l’esterno dell’Assigeco -.Un match super l `ha giocato pure Raschi, mentre Gamba ci ha affossato con una tripla a 2 ` dalla fine. L `inizio poco intenso è stato fatale. Treviglio ha trovato spesso il canestro su nostri errori.Non abbiamo mollato recuperando nel secondo quarto, ma ancora nel terzo sono stati gli avversari a staccarsi nuovamente. Loro muovevano bene la palla, noi andavamo troppo a sprazzi e non riuscivamo a limitarli».


Lu. Ma.

Da il Cittadino

TREVIGLIO FA QUADRATO: AL PALAFACCHETTI NON PASSA IL… LODIGIANO


TREVIGLIO FA QUADRATO:
AL PALAFACCHETTI NON PASSA IL… LODIGIANO

Importantissima vittoria, in chiave primo posto nel girone, quella che l’Intertrasport ha ottenuto ai danni dei “cugini” lodigiani dell’Assigeco. Gamba e compagni oltre a strappare i due punti alla co-capolista sono riusciti a ribaltare la differenza canestri, ora è +7 per Treviglio, che in caso di arrivo a pari punti darebbe un vantaggio ai biancoblu di coach Lino Frattin. Da tre sorelle in vetta sono rimaste ora Forlì e Treviglio, quando al termine della regular season mancano solo quattro partite.
L’avvio dell’Intertrasport è da stordimento: gran ritmo, ottima circolazione di palla e massimo precisione al tiro. E’ il capitano Luca Gamba a suonare la carica ai compagni. Raschi è il più determinato e infila chirurgicamente la retina ospite dai sei metri e venticinque. L’Assigeco sbanda, soffre la difesa avversaria e fatica a riprendersi; il 23-11 del primo parziale la dice lunga. Mai dar per morta, però, una formazione solida e talentuosa come Casalpusterlengo, capace nel secondo periodo di sfoderare la rimonta con i “soliti” Perego, Bolzonella, Picazio e Cutolo. I lodigiani tornano pan per focaccia e con un parziale di 17-29 impattano la sfida che all’intervallo resta inchiodata sull’equilibrio.
Coach Frattin s’affida al quintetto base, quello che dà le maggiori garanzie: Guarino, sempre determinante, detta i ritmi e sforna assist come pagnottine (10 in totale); Reati fa un gran lavoro su Picazio in difesa, mentre Raschi riprende a mitragliare la retina lodigiana (4/4 da tre e anche 9 rimbalzi). Treviglio riprende il largo sul 63-55; un divario che si dilata nell’ultimo periodo (68-57 al 35’), quando ormai la resistenza di Bolzonella (top scorer per Casalpusterlengo con 18 punti e 4/7 da tre) è agli sgoccioli. L’Assigeco riesce solo a rintuzzare lo svantaggio a –9, ma perde la vetta della classifica e il pur minimo (+2) vantaggio nella differenza canestri.
E’ una festa per il PalaFacchetti, niente a che fare con quanto successe in gara-4 di playoff nella scorsa stagione, ma per i 2000 e più spettatori una vittoria su Casalpusterlengo è sempre un risultato esaltante. Ora c’è da guardare avanti alla prossima sfida: la trasferta di Lumezzane vedrà i biancoblu trevigliesi trovare sulla propria strada gli ex Gori, probabilmente non ancora al top della forma, e Ferrarese. Se arrivassero i due punti anche in Val Gobbia allora sì che sognare la promozione in LegaDue non sarebbe più “vietato”, anche se tra i tifosi di Treviglio qualcuno il sogno… lo ha già fatto. Da tempo.

INTERTRASPORT TREVIGLIO-ASSIGECO CASALPUSTERLENGO 78-69


Treviglio: Guarino 14, Reati 8, Raschi 23, Gamba 17, Rossi 9, Demartini, Da Ros 2, Zanella 5, Milani n.e., Planezio n.e. All. Lino Frattin


Casalpusterlengo: Picazio 5, Conte 3, Cutolo 8, Castelli 5, Cazzaniga 8, Bolzonella 18, Perego 11, Simoncelli 7, Bellina 4, Vignando n.e. All. Simone Lottici



STATISTICHE – Treviglio: 11/33 da due, 12/22 da tre, 20/22 ai liberi; 41 rimbalzi (31 dif., 10 off.); 18 palle recuperate, 20 perse; 15 assist.



Casalpusterlengo: 13/32 da due, 10/28 da tre, 13/19 ai liberi; 31 rimbalzi (22 dif., 9 off.); 20 palle recuperate, 18 perse; 9 assist. Uscito per 5 falli: Rossi (Treviglio).







PAGELLE DA DERBY


Guarino: “nel bene e nel male… sempre protagonista” diceva qualcuno. Una definizione che ben si adatta al funambolo di Bentivoglio che sente a chilometri l’“odore del sangue” (leggasi playoff): assist ai compagni come se piovesse, qualche conclusione personale per mettere a posto la pratica e un ottimo 7/8 ai liberi. Di converso perde sei palloni, ma compensa il dato negativo strappando sei rimbalzi. Metronomo: 7,5


Reati: non ci stancheremo mai di sottolineare l’importanza tattica della guardia milanese. Gli otto punti segnati, sotto la media stagionale non sono un problema per la squadra quando Davide sfodera ottime prestazioni difensive accoppiandosi con l’avversario di turno più pericoloso della squadra avversaria. Poliedrico: 6,5


Raschi: cecchino infallibile dalla lunga distanza (4/4 da tre) fa più fatica a trovare varchi favorevoli nella tonnara d’aria lodigiana. Andrea, con Guarino, è il più bersagliato dai falli avversari e dalla lunetta si dimostra precisissimo (7/7). Sfiora la doppia doppia per un solo rimbalzo; nel complesso partita da incorniciare. M.V.P: 8


Gamba: il miglior difensore del girone? Sì. Intelligenza tattica sopra la norma, il capitano subisce tre sfondamenti, recupera tre palloni, lotta a rimbalzo (7) e segna 5 bombe su 9 tentativi; l’ultima scagliata in equilibrio precario fa esplodere il palazzetto. E’ il canestro che spezza le gambe all’Assigeco. Monumentale: 7,5


Rossi: parte con il piede giusto… ben imbeccato dagli assist del playmaker Guarino. Vince di misura (9 punti e 6 rimbalzi) la sfida a distanza con Cazzaniga (8 punti e 5 rimbalzi). A fermarlo la situazione falli, tre nel primo tempo, che costringono coach Frattin a fargli passare molti minuti in panchina. Chiuderà con 14’45” in campo, ma sono stati minuti di sostanza e qualità. “Cinico”: 6,5


Demartini: giostra più da guardia, in coppia con Guarino, che da primo play e ne risente. Fa 0/3 al tiro, non va mai in lunetta, ma subisce quattro falli e serve due assist ai compagni. Rivedibile: 5,5


Da Ros: gioca sette minuti scarsi e segna due punti. Troppo poco per dare un giudizio analitico: 6 politico


Zanella: gioca molto (25’15”) ma sente la partita e la sua mano morbida diventa di… marmo. Sbaglia molto da sotto (2/8), si fa perdonare conquistando 8 rimbalzi e limitando le scorribande sotto canestro dei lunghi lodigiani. Buono a metà: 6


Milani e Planezio: non pervenuti… La scelta di coach Frattin è di affidarsi a giocatori più esperti in una gara da vincere a tutti i costi senza concedere nulla. S.V.

STEFANO RIVOLTELLA

IL PAGELLONE DEL DUCA :TREVIGLIO-CASALP


Intertrasport: voto 7,5 super difesa e sprazzi esaltanti


Guaro: 7,5 bastano 10 assist, 14 punti e 6 rimbalzi? Il Chris Paul bianco


Gamba: 8, prende almeno 3 sfondamenti decisivi e mette 5 bombe...


Rossi: 7- era in gran forma ma i due fischietti lo penalizzano


Raschi: 8, al top della condizione, micidiale al tiro da tre (4/4)


Reati: 6,5 nervoso nel primo tempo, chirurgico nella ripresa


Dema: 6,5 solida difesa senza acuti in attacco


Zanella: 6,5 fatica contro Cazzaniga ma tiene bene nella ripresa al posto di Rossi


Da Ros: 6+ bene nel primo tempo, potrebbe giocare di più


Frattin/Martin: 7,5 dopo il mezzo passo indietro di Castelletto, il "piano gara" riesce quasi alla perfezione


Casalpusterlengo: 6,5 poche colpe, ma si dimostra molto temibile per i playoff


Picazio: 5,5 molto al di sotto delle sue ultime prove


Perego: 6,5 buona prova, forse il migliore dei suoi


Bolzonella: 6+ sempre pericoloso ma sbaglia qualche tiro da tre di troppo nella ripresa


Simoncelli: 6 tanta difesa, un po' oltre il limite


Cazzaniga: 6 limitato, incide poco


Conte: 5,5 in campo c'è sempre ma sbaglia troppo al tiro


Castelli: 6 talento atletico da sgrezzare, una stoppata fantastica al Guaro...look molto rivedibile


Bellina: 6, non è in condizione, da lui ci aspetta ben altro


Lottici/Malavasi: 7, la squadra è solida, non le manca molto per colmare il gap con Forlì e Intertrasport

Frattin: "Migliorati rispetto all’andata"


Frattin: «Rispetto all’andata siamo migliorati in attacco e in difesa»

Dieci successi nelle ultime dodici giornate. L’Intertrasport Treviglio è salita in cima alla classifica grazie a una notevole dimostrazione di forza e continuità, spinta dalla sagacia di Lino Frattin, alla seconda stagione in panchina. «Ci stiamo allenando bene, il piccolo calo di domenica scorsa (il ko subìto a Castelletto, ndr) è un episodio: sono convinto che la squadra saprà ritrovare subito quell’intensità che ci ha permesso la striscia di vittorie - il 47enne tecnico nato a Washington ha grinta da vendere -. Rispetto all’andata abbiamo fatto diversi passi in avanti, sia in attacco che in difesa. Come spesso avviene il merito è dei ragazzi, capaci di cogliere in campo i frutti dell’applicazione settimanale». Sfida sentita quella contro l’Assigeco. Se qualcuno pensava che l’apice si fosse toccato la passata stagione in occasione della serie di semifinale play off, non poteva immaginare che il nuovo incrocio avrebbe messo in palio una posta altrettanto importante. «Non so se può contare in chiave primo posto, sicuramente lo sarà per delineare le prime tre posizioni - dice il coach dell’Intertrasport -. Non dimentichiamo che c’è anche Forlì. La gara con l’Assigeco è importante ma non decisiva, dopo ne mancheranno altre quattro e con la classifica corta in tanti avranno motivazioni per giocarsele tutte fino in fondo». Quale può essere la chiave del match? «Ho fiducia nella fase difensiva della mia squadra che ha sempre saputo rispondere bene quando messa alla prova - su questo Frattin non ha dubbi -. Forse un piccolo vantaggio lo potremo avere grazie all’equilibrio con i lunghi, ruolo nel quale l’Assigeco ha incontrato problemi di infortuni. Vedremo se sul campo queste differenze si annulleranno, come può capitare, o se si dilateranno». La bravura del coach di Treviglio è di aver inanellato risultati valorizzando giocatori sui quali non era scontato vincere la scommessa: «Sono stati bravi loro a raccogliere l’invito di lavorare per raccogliere insieme qualcosa di importante. Per scalare la classifica non si può prescindere da un discorso di gruppo: il basket va giocato insieme. Hanno seguito le indicazioni per filo e per segno con grande capacità e notevole disponibilità al sacrificio». Chi vince questa sfida? «Noi, giochiamo in casa e questo ci da almeno un punto percentuale in più rispetto alla metà in cui si dividono le possibilità di vittoria in casi del genere».

Rassegna stampa del 07-03-2009
Fonte: Il Cittadino

IL CITTADINO:Treviglio-Assigeco vale mezzo primato


A Dilettanti: Treviglio-Assigeco vale mezzo primato


Domani (ore 18) al “PalaFacchetti” il big match che può decidere il primo posto finale Lottici alla carica: «Non sarà una passeggiata, ma possiamo vincere» Una domenica da leoni. Sono cinque anni, da quando il club rossoblu è salito in B1 (ora Serie A Dilettanti), che il confronto tra Assigeco Empire Bpl e Intertrasport Treviglio, che invece è a questi livelli fin dal 1994, viene cerchiato in rosso sul calendario della stagione.Il gusto della competizione è più alto tra realtà territoriali limitrofe, a maggior ragione se entrambe puntano con decisione alla promozione in LegaDue, partendo tra l’altro dalla prima posizione in classifica in coabitazione con Forlì. La sfida tra Assigeco e Treviglio è salita progressivamente di gradazione fino a diventare “la partita”. Domani pomeriggio (alle ore 18) al "PalaFacchetti " di Treviglio si gioca per il primo posto nella regular season. Altissima la temperatura dell `attesa.Si prospetta il tutto esaurito nonostante la diretta su Bergamosat (canale 950 Sky) con telecronaca del "mito " Paolo Taddeo. Il match fa anche parte della quaterna di "Diretta Basket " su Sportitalia24. Meglio esserci di persona, lo pensa anche Simone Lottici: «È una partita importante, di quelle belle da giocare, che ci può aprire la possibilità di conquistare il primo posto in classifica - dice il coach dell `Assigeco -.Ci confrontiamo con un avversario molto forte, soprattutto quando gioca in casa dove ha perso una sola volta (77-79 con Jesolo, ndr). Abbiamo voglia di giocarcela nel migliore dei modi, visto che recuperiamo due giocatori come Bolzonella, abbastanza avanti fisicamente, e Cazzaniga, che invece non sarà sicuramente al meglio». Escludendo Cagliari, Treviglio è la squadra che subisce meno sul proprio parquet (68.6 di media); l `Assigeco invece vince (8 su 11) e segna (81.3 punti) più di tutti "on the road ". Il destino della partita può giocarsi sul filo di queste cifre? «Un bel dilemma - continua Lottici -.Sarà la difesa di Treviglio a prevalere sul nostro attacco o saremo noi a metterli in difficoltà? Per la risposta ti rimandiamo a domani sera, consapevoli che se si vuole fare risultato non si può dimenticare una grossa intensità difensiva. La fase offensiva deve poi seguire le nostre possibilità: dovremo essere bravi a leggere le varie situazioni in campo». L `Assigeco ha una striscia aperta di sei giornate e vuole ovviamente la settima per mettere un’ipoteca sul primo posto finale: «Vedremo a che livello siamo. Una vittoria aprirebbe un futuro interessante; una sconfitta non dovrebbe preoccuparci più di tanto.A volte è più difficile gestire situazioni con giocatori al rientro piuttosto che casi in cui ci sono assenze: gli infortuni hanno costretto i miei a stare fermi con pesanti ricadute sulla condizione atletica. Anche per Treviglio la forza sta nella squadra, dove i giocatori di esperienza sono ben supportati dai giovani: per stare al vertice hanno dimostrato di avere continuità». Chi vince? «Ho fiducia nella mia squadra, ritengo possibile conquistare una vittoria - Lottici suona la carica -.Con questo non voglio dire che sarà una passeggiata, al contrario ci vuole grande concentrazione per tutti i 40 minuti, ma non siamo neppure battuti in partenza». La palla a due aprirà di certo un nuovo incredibile spettacolo.


Luca Mallamaci

Da il Cittadino

L’INTERTRASPORT COME L’INTER? PIU’ SI’ CHE NO…


L’INTERTRASPORT COME L’INTER? PIU’ SI’ CHE NO…

Passateci l’accostamento calcio-basket. E’ un giochino simpatico per analizzare il momento che si trova a vivere la squadra trevigliese alla vigilia di “cinque finali”, così le ha definite il pivottone romano Lele Rossi le partite che mancano a chiudere la regular season.
In serie la capolista avrà: Casalpusterlengo in casa, Lumezzane in val Gobbia, Fidenza al PalaFacchetti, Omegna sulle sponde verbane del lago e di nuovo in casa il derby con Cremona.
Quale l’affinità con la formazione nerazzurra del presidente Massimo Moratti e, non scordiamolo, del compianto campione trevigliese Giacinto Facchetti, che ne è stato giocatore bandiera negli anni 60, poi dirigente e persino presidente? Anche l’Inter, capolista in serie A, come l’Intertrasport è giunta al momento topico della sua stagione: sabato giocherà una partita delicata, nella rincorsa al tricolore, sul campo del Genoa; mercoledì, poi, il “dentro o fuori” di Champions nella temibilissima trasferta di Manchester e, ancora, domenica la sfida ai viola della Fiorentina a San Siro. Destini comuni: entrambe vanno a caccia di vittorie per esaltare le rispettive ambizioni.
Ma le similitudini posso continuare, scendendo sul terreno di gioco: il playmaker biancoblu Francesco Guarino è lo Zlatan Ibrahimovic di Treviglio, il giocatore di estro e talento che con le sue invenzioni può trascinare i compagni. Il primo lo fa a suon di assist e canestri, il secondo con funambolici dribbling e gol da cineteca.
Come non trovare affinità tra i due capitani, entrambi carismatici leader in campo delle rispettive squadre: Luca Gamba come Javier Zanetti? Ci sta! Sia il castesta che il calciatori sono esempi di professionalità, impegno e longevità sportiva. Senza dimenticare fair-play e correttezza, un’altra qualità che li contraddistingue nella decennale militanza con le rispettive società.
Accostiamo il “gladiatore” Lele Rossi, pivot romano tifosissimo di Totti e C., all’ “imperatore” Adriano degli ultimi tempi: due giocatori che in campo lottano su ogni pallone, attaccanti nel Dna non disdegnano l’uno la difesa del prorpio canestro, l’altro il ripiego a metà campo per assistere i centrocampisti, ma all’occorrenza eccoli pronti a sfornare canestri e gol che da qui al termine della stagione peseranno il doppio. In fatto di talento puro il milanista Davide Reati, seppur molto più maturo di testa, è paragonabile a Mario Balotelli: due “under” capaci di recitare il ruolo di attori protagonisti. Il tiratore Andrea Raschi, con molti più minuti in campo e nelle gambe, è lo Julio Cruz dell’Intertrasport: un giocatore di sicuro affidamento quando alla squadra servono punti o gol per raddrizzare una partita.
Seppure nel calcio si giochi in 11 per volta e nel basket in 5, non meno importanti sono quelli che dalla panchina entrano in campo per dare il loro, a volte determinante, contributo.
Daniele Demartini, metà playmaker e metà guardia, lui sì un “vecchio” cuore nerazzurro, è un po’ lo Stankovic di Treviglio: corsa, pressing asfissiante sull’avversario, e all’occorrenza assist, punti (o gol) sempre utili alla causa. Gabriele Zanella, pivot mantovano roccioso ma dalla mano delicata, vale un mix tra la possanza fisica di Sulley Muntari e i piedi vellutati di Patrick Viera.
E i giovani Matteo Da Ros, Marco Planezio e Tommaso Milani: a loro auguriamo di seguire le orme… sportive di Davide Santon (classe ’91), capace di mettere a frutto le sue doti con caparbietà e impegno, sino a conquistare una maglia da titolare in mezzo a tanti giocatori più navigati ed esperti di lui.
E sulla panchina: qui sì che, tra una similitudine e l’altra, arriva anche una differenza. Perché se “100% Lino” Frattin è sì da considerarsi tecnico capace e vincente, alla stregua del… ben più remunerato collega Josè Mourinho diverso è l’approccio mediatico: personaggio e comunicatore, sempre sotto i riflettori, nel bene e nel male, il portoghese di Setubal; misurato e “calcolato” nelle esternazioni, sia positive che negative, il veneto nato a Washington. Entrambi guidano due sqaudra costruite per vincere, o almeno per provare a farlo.


Forse per questo agli occhi dei tifosi, che a loro affidano le speranze di scudetto, champions o promozione che sia, sono degli… “Special One”.


STEFANO RIVOLTELLA

CASALPUSTERLENGO: Vignando il buono tira fuori le unghie


CASALPUSTERLENGO: Vignando il buono tira fuori le unghie


C’è il marchio del lungo 20enne nel successo dell’Assigeco che torna in vetta «Il coach mi ha ridato fiducia e l’ho ripagato con una bella gara» Una serata per riscrivere le proprie statistiche e alimentare la fiducia del coach.Fabio Vignando marchia a fuoco anche con le proprie iniziali la vittoria di domenica dell’Assigeco Empire Bpl su Vado Ligure, che è valsa il ritorno in vetta con Treviglio e Forlì. Messi nello “starting five” i 208 centimetri del lungo di Portogruaro, Simone Lottici si è visto recapitare a domicilio una prestazione convincente, la migliore vista finora per efficacia e continuità: 20’ sul parquet, 4 4 da due, 1 2 da tre, 4 rimbalzi, 2 in attacco.Vignando ha mostrato voglia di esserci fin dalla palla a due: «È la seconda volta di fila che il coach mi dà fiducia per il quintetto iniziale, stavolta penso di averlo ripagato con una prova di buon livello - dice il 20enne lungo rossoblu -. Fa piacere, anche perché solo in questo modo posso mostrare i miglioramenti che ci sono stati da inizio anno.L’idea di venire all’Assigeco per potermi allenare in un certo modo insieme a un gruppo di giocatori forti, supportata dalla costante presenza in palestra e dal duro impegno nelle sessioni porta a qualche frutto interessante».Spazio ai giovani Simone Lottici ne ha sempre dato, allargandone il minutaggio per sopperire all’emergenza infortuni, piuttosto acuta negli ultimi tempi. Le sei vittorie filate dell’Assigeco sono anche conseguenza della risposta sul parquet degli “sbarbati”, tutti in grado di tenere il campo.Vignando, classe 1988, ha alternato buone prove iniziali a una flessione che ora sembra messa in archivio.«È il primo campionato intero che sto giocando: negli ultimi due anni a Firenze, per motivi vari, incluso l’infortunio al ginocchio, non ho avuto grosse opportunità - ricorda il giocatore arrivato al Campus la scorsa estate -. Ora riesco ad avere più continuità e questo mi aiuta a dare un contributo migliore alla squadra. Il coach dà spazio a tutti, sta a noi poi meritarlo. Da parte mia non posso fare altro che continuare a sudare in palestra: il lavoro paga. E non è solo una frase fatta».Da solo o in coppia con un altro lungo, a seconda delle esigenze tattiche del match, Fabio Vignando accumula esperienza evidenziando una mano “educata” nel tiro.All’ombra del canestro servirebbe anche una dose di cattiveria agonistica: «Questa al momento purtroppo manca un po’, probabilmente per una questione caratteriale (Fabio ha proprio la faccia da buono, ndr): è un aspetto sul quale devo migliorare». L’applauso che ne ha accompagnato l’uscita dal campo domenica contro Vado non è stato il solo “magic moment” del lungo Assigeco, che già a Jesolo si era ritagliato un momento di gloria: «Beh, si giocava vicino a casa, fra parenti e amici c’erano almeno trenta tifosi personali in tribuna che si sono fatti rumorosamente sentire alla presentazione delle squadre - una cinquantina di chilometri divide Portogruaro, città natale di Vignando, da Jesolo -. È stato come giocare in casa.Come mi trovo al Campus? Molto bene, divido l’appartamento con Castelli con il quale mi faccio tante risate. Sto bene con tutti in ogni caso, all’Assigeco siamo come in una grande famiglia».


Luca Mallamaci

Da il Cittadino

INTERVISTA A LINO FRATTIN DOPO CASTELLETTO


L'ECO DI BERGAMO


INTERVISTA A LINO FRATTIN DOPO CASTELLETTO



Il tecnico: «Comunque non ci ha condannato solo il 14/28 dalla linea: abbiamo subito troppo il loro uno contro uno»


Intertrasport, stavolta non c'è la lunetta piena Frattin: «Le nostre medie ai liberi non sono super, ma di solito facciamo più del 50% che ci è costato il ko a Castelletto» C'è un po' di più che giustificata amarezza nei commenti dell'entourage dell'Intertrasport Treviglio riguardo la sconfitta incassata dalla compagine biancoblù nel match esterno con la Nobili Sbs Castelletto Ticino, che ha impedito a Gamba e compagni di conquistare la vetta solitaria della graduatoria del girone A della serie A dilettanti, giunta alla ottava giornata di ritorno della regular season. «Al contrario di quanto accaduto in tante altre gare - afferma comunque sereno Lino Frattin, capo allenatore dell'Intertrasport - non siamo riusciti a seguire il piano tattico che avevamo preparato. Non abbiamo difeso bene, non abbiamo imposto il ritmo; alla fine abbiamo avuto anche la possibilità di fare ugualmente nostra la posta in palio, ma ciò non può farci dimenticare i nostri errori». Quali sono state le consegne non rispettate? «Abbiamo subito troppo i loro uno contro uno, concedendo il penetra e scarica; troppo spesso i loro tiratori hanno potuto tirare con i piedi per terra, facendoci veramente male. Loro hanno potuto prendere coscienza di poter fare la gara, mettendola sui binari a loro più favorevoli. Non li abbiamo sottovalutati, anzi. Eravamo più che motivati dalla possibilità di poter conquistare la vetta solitaria della classifica. Purtroppo è mancata l'attenzione verso alcuni particolari, risultati decisivi nell'economia della gara». Un altro aspetto fondamentale è stata la modesta performance dalla linea di tiro libero, col solo 50% di realizzazione (14/28): «Non siamo una squadra dalle medie fantastiche dalla linea della carità, di solito però facciamo meglio rispetto al modestissimo 50% di domenica pomeriggio; sicuramente è stato un altro aspetto importante ai fini della nostra sconfitta». Dando un'occhiata alle statistiche di squadra si nota che l'Intertrasport è solamente terzultima nella percentuale dalla lunetta con 328 centri su 462 tentativi pari al 71%, precedendo solo Vado Ligure (70%) e Russo Cagliari (69%), abbastanza distanziata dalle dirette concorrenti Forlì (74%), Casalpusterlengo (74%) e Vigevano (77%). Dal punto di vista dei singoli vantano eccellenti medie Guarino (84,3), capitan Gamba (83), Raschi (81,1) e Da Ros (78), meno brillanti le performance di Zanella (67,4), Reati (64,7) e, soprattutto, Demartini (62) e Rossi (55,7), scesi purtroppo sotto media nella sfida di domenica al PaladelLago, dove hanno rispettivamente realizzato tre degli otto e sei liberi scoccati. Fatto alquanto strano, il miglior tiratore biancoblù, il play Guarino, non è mai andato in lunetta. Al riguardo coach Frattin è come sempre chiaro: «L'arbitraggio, assolutamente non adeguato alla gara, è stato purtroppo privo di un metro continuo nell'arco dei 40 minuti. I contatti subiti da Guarino (che usualmente tira una media di 3,5 liberi a partita, ndr), non sono mai stati sanzionati, al contrario di quanto spesso accaduto nella valutazione della nostra difesa. Questa comunque non è una scusante rispetto alle nostre pecche».


Germano Foglieni