L’INTERTRAPORT TORNA “BELLA”: ELIMINA CASTELLETTO E ORA… VIGEVANO IN SEMIFINALE
Ci sono volute tre partite per centrare la semifinale playoff. Treviglio ce l’ha fatta ribaltando l’inerzia di una serie che si era aperta sotto i più infausti auspici. Il ko in gara-1 al PalaFacchetti aveva aperto gli occhia a squadra, staff, dirigenti e tifosi. Castelletto Ticino, settima classificata in regular season non aveva intenzione di recitare il ruolo di “vittima sacrificale” sull’ambizioso cammino dell’Intertrasport verso la LegaDue.
Con le spalle al muro, obbligata a vincere per restare in gioco, la formazione biancoblu ha sfoderato due gare tutto cuore, testa, gambe e cervello. Prima la vittoria maturata nel secondo tempo al PalAmico di Castelletto. Successo festeggiato da quasi 200 tifosi arrivati, giovedì sera, in terra piemontese riempiendo due pullman e decine di auto. Sull’1-1 le incognite della serie dei quarti erano legate ai problemi fisici, di Guarino in casa trevigliese (contrattura al polpaccio) e di Prelazzi tra le fila dei gialloblu, con quel dito fratturato che non gli aveva impedito di fare la voce grossa sotto le plance in gara-1. Il “vichingo”, però, è sembrato patire troppo il dolore (un miracolo che riuscisse a tenere il campo) e già in gara-2, quella che avrebbe dovuto segnare il destino della serie, il suo apporto è venuto meno per la gioia di Rossi e compagni che hanno violato il parquet dei gialloblu rimettendosi in linea di galleggiamento.
Chi ci ha creduto ha avuto ragione, chi era scettico si è dovuto ricredere e domenica al PalaFacchetti le scalle erano piene per spingere la squadra oltre l’ostacolo.
Ostacolo non facile, bisogna sottolinearlo, perché l’ex Baldassarre ha provato a trascinare i compagni nell’impresa di passare una seconda volta in terra bergamasca. E per quasi due quarti la Nobili Sbs c’è riuscita, sorprendendo con il tiro da fuori la difesa non proprio irreprensibile dei padroni di casa, capaci di rimanere incollati alla partira qualificazione grazie al tiro da fuori e al soverchiante dominio sotto canestro del pivot Emanuele Rossi. A cambiare marcia ci ha pensato il classico… the all’intervallo. Coach Lino Frattin ha suonato la carica e nei secondi venti minuti il quintetto trevigliese ha recitato da prim’attore. Difesa arcigna, attacco maggiormente incisivo grazie alla doppia regìa firmata Guarino (4/6 da tre e 6 assist) e Demartini (11 punti e una grande pressione difensiva, a turno, su Parente e Giadini). La prestazione balistica è lievitata, coinvolgendo a turno Raschi e Rossi, come Da Ros, Gamba e Zanella. La mazzata psicologica al quintetto allenato da Massimo Pettenuzzo l’ha data, però, l’“enfant prodige” Davide Reati. Carico al punto giusto, la guardia di Cernusco ha scagliato tre bombe da tre punti che hanno piegato la resistenza ospite (81-59 al 35’). I soli Baldassarre (23 punti, mvp di Castelletto) e Masieri sono stati gli ultimi a tirare i remi in barca al cospetto di un PalaFacchetti trasformatosi in bolgia dopo il “grande freddo” di sette giorni prima.
Ha vinto Treviglio, viva Treviglio! Ma il tempo per festeggiare è già passato. Da oggi, lunedì, c’è subito da pensare alla semifinale playoff che opporrà Gamba e compagni ai rivali (sportivi) di sempre in serie A Dilettanti (o B d’Eccellenza). Giovedì sera le luci del palazzetto di via Del Bosco si riaccenderanno per il derby storico con la Miro Radici Finance Vigevano, reduce dal 2-0 rifilato alla Siram Fidenza nei quarto.
Ci sono volute tre partite per centrare la semifinale playoff. Treviglio ce l’ha fatta ribaltando l’inerzia di una serie che si era aperta sotto i più infausti auspici. Il ko in gara-1 al PalaFacchetti aveva aperto gli occhia a squadra, staff, dirigenti e tifosi. Castelletto Ticino, settima classificata in regular season non aveva intenzione di recitare il ruolo di “vittima sacrificale” sull’ambizioso cammino dell’Intertrasport verso la LegaDue.
Con le spalle al muro, obbligata a vincere per restare in gioco, la formazione biancoblu ha sfoderato due gare tutto cuore, testa, gambe e cervello. Prima la vittoria maturata nel secondo tempo al PalAmico di Castelletto. Successo festeggiato da quasi 200 tifosi arrivati, giovedì sera, in terra piemontese riempiendo due pullman e decine di auto. Sull’1-1 le incognite della serie dei quarti erano legate ai problemi fisici, di Guarino in casa trevigliese (contrattura al polpaccio) e di Prelazzi tra le fila dei gialloblu, con quel dito fratturato che non gli aveva impedito di fare la voce grossa sotto le plance in gara-1. Il “vichingo”, però, è sembrato patire troppo il dolore (un miracolo che riuscisse a tenere il campo) e già in gara-2, quella che avrebbe dovuto segnare il destino della serie, il suo apporto è venuto meno per la gioia di Rossi e compagni che hanno violato il parquet dei gialloblu rimettendosi in linea di galleggiamento.
Chi ci ha creduto ha avuto ragione, chi era scettico si è dovuto ricredere e domenica al PalaFacchetti le scalle erano piene per spingere la squadra oltre l’ostacolo.
Ostacolo non facile, bisogna sottolinearlo, perché l’ex Baldassarre ha provato a trascinare i compagni nell’impresa di passare una seconda volta in terra bergamasca. E per quasi due quarti la Nobili Sbs c’è riuscita, sorprendendo con il tiro da fuori la difesa non proprio irreprensibile dei padroni di casa, capaci di rimanere incollati alla partira qualificazione grazie al tiro da fuori e al soverchiante dominio sotto canestro del pivot Emanuele Rossi. A cambiare marcia ci ha pensato il classico… the all’intervallo. Coach Lino Frattin ha suonato la carica e nei secondi venti minuti il quintetto trevigliese ha recitato da prim’attore. Difesa arcigna, attacco maggiormente incisivo grazie alla doppia regìa firmata Guarino (4/6 da tre e 6 assist) e Demartini (11 punti e una grande pressione difensiva, a turno, su Parente e Giadini). La prestazione balistica è lievitata, coinvolgendo a turno Raschi e Rossi, come Da Ros, Gamba e Zanella. La mazzata psicologica al quintetto allenato da Massimo Pettenuzzo l’ha data, però, l’“enfant prodige” Davide Reati. Carico al punto giusto, la guardia di Cernusco ha scagliato tre bombe da tre punti che hanno piegato la resistenza ospite (81-59 al 35’). I soli Baldassarre (23 punti, mvp di Castelletto) e Masieri sono stati gli ultimi a tirare i remi in barca al cospetto di un PalaFacchetti trasformatosi in bolgia dopo il “grande freddo” di sette giorni prima.
Ha vinto Treviglio, viva Treviglio! Ma il tempo per festeggiare è già passato. Da oggi, lunedì, c’è subito da pensare alla semifinale playoff che opporrà Gamba e compagni ai rivali (sportivi) di sempre in serie A Dilettanti (o B d’Eccellenza). Giovedì sera le luci del palazzetto di via Del Bosco si riaccenderanno per il derby storico con la Miro Radici Finance Vigevano, reduce dal 2-0 rifilato alla Siram Fidenza nei quarto.
Un’avversaria ostica, un’altra verrebbe da dire, ma ai playoff non esistono avversarie “facili”. Squadra costruita per provare il salto di categoria, con un playmaker, Bertolazzi, che ha già assaporato a Pistoia il gusto della vittoria playoff, con un bomber di spessore in Ferrari (capocannoniere la scorsa stagione) e con la fisicità di Ghersetti, un lungo atipico, un “quattro” che gioca spesso da “cinque”. Tra le armi vincenti dei lomellini… c’è anche il calore di un pubblico appassionato in un palasport storico, il PalaBasletta, che il prossimo anno chiuderà i battenti per lasciare spazio ad un nuovo e più moderno impianto di gioco.
Treviglio se la giocherà al cento per cento, con l’esperienza maturata nella prima sfida a Castelletto: non sottovalutare la forza degli avversari nonostante in stagione regolare Vigevano sia uscita con le “ossa rotte” dal parquet trevigliese. Servirà lo stesso cuore, la stessa testa, le stesse gambe e cervello usati per ribaltare la serie dei quarti sin da subito. Il fattore campo favorevole (si gioca alla meglio delle cinque partite) va difeso strenuamente perché da giovedì, poi, si scenderà in campo ogni due giorni (domenica 3 a Vigevano, martedì 5 a Treviglio, ed eventualmente venerdì 8 ancora a Vigevano e domenica 10 tornando al PalaFacchetti).
L’Intertrasport viene da due vittorie e proverà a proseguire nella striscia; Vigevano ha liquidato in due partite la pratica Fidenza. Pronostici? No grazie, non vogliamo nemmeno provarci… Sono i playoff, baby, non dimentichiamocelo!
Treviglio se la giocherà al cento per cento, con l’esperienza maturata nella prima sfida a Castelletto: non sottovalutare la forza degli avversari nonostante in stagione regolare Vigevano sia uscita con le “ossa rotte” dal parquet trevigliese. Servirà lo stesso cuore, la stessa testa, le stesse gambe e cervello usati per ribaltare la serie dei quarti sin da subito. Il fattore campo favorevole (si gioca alla meglio delle cinque partite) va difeso strenuamente perché da giovedì, poi, si scenderà in campo ogni due giorni (domenica 3 a Vigevano, martedì 5 a Treviglio, ed eventualmente venerdì 8 ancora a Vigevano e domenica 10 tornando al PalaFacchetti).
L’Intertrasport viene da due vittorie e proverà a proseguire nella striscia; Vigevano ha liquidato in due partite la pratica Fidenza. Pronostici? No grazie, non vogliamo nemmeno provarci… Sono i playoff, baby, non dimentichiamocelo!
INTERTRASPORT TREVIGLIO – NOBILI SBS CASTELLETTO TICINO 91-73
(parziali: 19-25, 22-13, 29-16, 21-19)
(parziali: 19-25, 22-13, 29-16, 21-19)
Treviglio: Guarino 13, Demartini 11, Raschi 13, Gamba 6, Rossi 19, Reati 19, Milani, Planezio 1, Da Ros 5, Zanella 4. All. Lino Frattin
Castelletto Ticino: Parente 5, Marusic, Caprari 18, Baldassarre 23, Prelazzi 5, Giadini, Rossetti 4, Masieri 14, Becerra 4, Quaglia n.e. All. Massimo Pettenuzzo
STATISTICHE – Treviglio: 14/29 da due, 13/31 da tre, 24/31 ai liberi; 31 rimbalzi (20 dif., 11 off.); 18 palle recuperate, 8 perse; 16 assist; 3 stoppate fatte. Castelletto: 16/33 da due, 8/17 da tre, 17/19 ai liberi; 27 rimbalzi (23 dif., 4 off.); 8 palle recuperate, 17 perse; 6 assist; 1 stoppata fatta. Uscito per 5 falli: Maurizio Giadini (Castelletto)
STEFANO RIVOLTELLA
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