La Fortitudo riparte dalla serie B (A dil.)

LA CRISI INFINITA

La Fortitudo riparte dalla serie B

Sacrati tenta il tutto per tutto in Fip ma è esclusoNiente Legadue, la Effe scende fra i Dilettanti


La Fortitudo è fuori dalla Legadue, come ampiamente previsto. Ma non muore, perché oggi verrà ufficializzata la possibilità d’iscriversi alla A dilettanti, ovvero l’ex B1 (dove resterà vivo un derby bolognese: con il Gira). In un Consiglio federale fiume, la Effe sprofonda ma non affoga del tutto dopo un lungo faccia a faccia fra Gilberto Sacrati e i consiglieri, nel quale il presidente ha confermato l’intenzione di far fronte a ogni pendenza pur di non veder sparire il club, accettando anche l’ulteriore retrocessione di una categoria. La saga non finisce qui, perché i debiti restano e vanno saldati, ma se la salute finanziaria della società rimane agonizzante almeno quella sportiva, per ora, è salva. La Effe c’è, nei dilettanti ma c’è. E Sacrati, che ce l’ha ficcata assieme al suo staff, ha comunque deciso di non abbandonarla.
Con la sua proverbiale puntualità Sacrati s’è presentato alle 21.30 in Federazione a Roma, quando il Consiglio era in corso da ben quattro ore, chiedendo d’essere ascoltato prima della decisione finale sulle sorti della Fortitudo. Così, fino alla mezzanotte non era noto se la Effe dovesse vivere o morire. Sacrati non ha saldato i debiti ma ha proposto una sorta di fideiussione di entità aleatoria (si va da 2 a 3 milioni, a seconda delle fonti) per bilanciare la bocciatura della Comtec, parere non vincolante ma ultimamente mai disatteso. Quand’era chiaro che si sarebbe fatta notte fonda, la Federazione ha annunciato l’intenzione di posticipare ad oggi tutte le comunicazioni relative alle iscrizioni, sebbene il presidente Dino Meneghin avesse sperato di poter chiudere la partita presto. Il tardivo blitz di Sacrati ha scombinato i piani: ufficialmente arrivato in ritardo per «problemi di viabilità», il presidente è stato ascoltato attorno alle 22.15, alla ripresa della discussione dopo la pausa per la cena. Anche nel possibile ultimo giorno di vita sportiva della Effe, Sacrati è arrivato lungo.
Presenti 19 consiglieri su 20, i lavori hanno preso il via alle 17.30 facendo trapelare che sia Rieti sia Latina hanno le carte in regola per iscriversi rispettivamente alla serie A e alla Legadue. I sabini, però, giocheranno a Napoli le gare casalinghe. Poi, a Bologna, il lungo tiramolla sulla presenza o meno di Sacrati: un sms di Michele Forino in diretta su E’tv chiude il caso, il presidente alle 21.30 è a Roma per tentare l’ultima arringa. Deve convincere i federali d’avere quella liquidità mai avuta durante tutto l’anno, esortandoli a dargli fiducia perché non intende mollare. I termini per saldare il conto che avrebbe permesso di scollinare facilmente — prima dei successivi passaggi, il debito totale è ancora di circa 2,5 milioni — sono scaduti da sette giorni, e la somma non era clamorosa: 700 mila euro. Bazzecole, per chi ha nel cassetto progetti da 400 milioni. Gli credono i suoi, gli crede anche Zoran Savic che a Las Vegas dorme sereno. E invece Sacrati ancora una volta i soldi non li mette, la Comtec storce il naso ma il patron rilancia: pago solo se m’iscrivete. Un treno impazzito lanciato a tutta velocità contro il muro.
La Comtec prende atto e ieri, alle 19, declama ai consiglieri le proprie deduzioni. Poi tocca al patron smarcarsi, gridare che non è uno squattrinato, che da lunedì i soldi si vedono a video. Sul tavolo, però, mai. I consiglieri, increduli, gli spiegano che per salvare sportivamente l’Aquila, lo condannano a pagare davvero (e un sacco di soldi): lui accetta senza condizioni. E così il lungo conciliabolo partorisce il compromesso, il «piano di riserva» che non ammazza una società gloriosa, la vera vittima di tutto questo. La Fortitudo, verrà detto oggi, avrà facoltà d’iscriversi alla ex serie B. Dovrà saldare tutto, la Fip spiegherà anche come e delineerà il nuovo assetto del campionato dilettantistico che si trova con una squadra in più. La Effe perde il suo patrimonio giocatori, ora tutti svincolati, deve ridisegnare la dirigenza (Savic andrà via, i rapporti con Sacrati sono già deteriorati) e si tiene stretta il suo corposo deficit laggiù in B. Ma esiste. E dal baratro c’è speranza, magari con altri uomini, di vederla risalire. Elisa Fiocchi - Daniele Labanti

FONTE: www.corrieredibologna.it

Nessun commento:

Posta un commento